L'esonero del Bonera conferma il vero problema del Milan: Ibra non ha capito il senso del progetto Under23

Quando 32 società sulle 60 aventi diritto a partecipare al campionato di Serie C cambiano, almeno una volta, tecnico nel corso della stagione, significa che c'è qualcosa che non va. Non negli allenatori (o quantomeno non in tutti), ma nelle dirigenze che li scelgono a inizio stagione.

E la decisione del Milan di esonerare Daniele Bonera dalla panchina della sua Under 23 va esattamente nella stessa direzione.

Se si presenta il progetto della seconda squadra come "fondamentale per far crescere i talenti del proprio vivaio", il risultato del campo – anche se si tratta di calcio professionistico – deve passare in secondo piano. A maggior ragione se al malcapitato tecnico, settimanalmente, vengono sottratti almeno 3-4 titolari, costringendolo persino a rimuoverli a gara in corso per rispondere alla chiamata della Prima Squadra.

In questo contesto è chiaro che le responsabilità della negativa prima stagione del Diavolo non possano che ricadere su Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di RedBird, e Jovan Kirovski, responsabile del progetto Milan Futuro, capaci di smentire le loro stesse idee estive portando avanti un mercato invernale orientato sugli 'over', come dimostrano i tesseramenti di giocatori come Camporese, Branca e Magrassi.

Un gran minestrone di idee, ripensamenti, scelte sbagliate e una sola certezza: la dirigenza rossonera non ha minimamente capito quale sia il nucleo centrale del progetto legato alle seconde squadre.

Ora Massimo Oddo è chiamato a evitare un naufragio ideologico più che tecnico, mentre l'Inter ha appena annunciato il suo ingresso in Serie C a partire dal prossimo anno, guidata da quello che è probabilmente il miglior dirigente italiano: Giuseppe Marotta.

Serviranno ripetizioni?