Il fatto della settimana - Capuano-Trapani finisce in tribunale: Antonini scarica il tecnico e chiede i danni

Peggio di così non poteva davvero finire: la fugace e poco fortunata esperienza a Trapani di Eziolino Capuano, terminata con l'esonero per giusta causa ad appena 48 giorni dalla nomina da parte del club siciliano e destinata in realtà a trascinarsi a lungo nelle aule di tribunale. Oggetto del contendere sono le motivazioni alla base dell'allontanamento che, almeno stando alla vulgata societaria, non sarebbero solo di natura tecnica bensì comportamentale con tanto di richiesta formulata al Collegio Arbitrale di Garanzia per ottenere la risoluzione del contratto in essere e rivalersi dei danni provocati dall'allenatore.

Il vulcanico patron granata Valerio Antonini ha usato parole dure nei suoi confronti, lanciando accuse nemmeno tante velate per giustificare la decisione. E lo ha fatto durante la presentazione del successore Vincenzo Torrente, scelto dopo un casting che ha visto protagonisti diversi profili quando ormai tutti davano per certo il ritorno in panchina di Salvatore Aronica: "Con Capuano andremo al Collegio Arbitrale per danni. Lescano ha sbagliato anche nei modi nella partenza, avendo un contratto molto importante. Il giocatore chiese di andare via dopo Rimini per problemi con lo staff tecnico. Per questo chiederò a Capuano dei risarcimenti danni anche in sede civile. I giocatori appena arrivati erano già impauriti. Stupidamente ho creduto in Capuano, ma dopo 24 ore però 8 giocatori mi hanno detto lui o loro. Capuano ha creato un danno di immagine senza precedenti e questo deve essere un esempio".

In difesa dell'esperto tecnico, entrato suo malgrado nella storia come il primo in Italia ad essere esonerato da tre società nel corso della stessa stagione (prima Taranto e Foggia), è intervenuto il legale Eduardo Chiacchio, ai taccuini de La Gazzetta dello Sport: "Capuano sta subendo un attacco mediatico ma preferisce non controbattere, chiarisco che non è stato licenziato ma solo esonerato, nessun presidente può risolvere un contratto. Poi si capirà se ci saranno ulteriori azioni legali nelle sedi competenti".