Cesena, il ds Artico: "Alcuni giocatori volevano uscire e non indossare più questa maglia"
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Al termine della presentazione dei due nuovi calciatori bianconeri, Dario Saric e Flavio Russo, il Direttore dell’Area Sportiva del Cesena Fabio Artico ha incontrato i giornalisti presenti nella sala stampa dell’Orogel Stadium - Dino Manuzzi per rispondere alle loro domande sulla sessione di calciomercato conclusasi lunedì 3 febbraio.
“È stata una sessione di mercato particolare, perché sia per la costruzione di questa squadra in estate, sia per le peculiarità di questa sessione, le operazioni fatte si basano su alcune condizioni: la prima è quella di una società che, come obiettivo, vuole mantenere la categoria e poi quella di un club che vuole mantenere un equilibrio economico e desidera farlo attraverso la valorizzazione dei propri ragazzi e del proprio settore giovanile e, in generale, di una linea giovane.”
“C’erano da fare dei leggeri ritocchi, non era una squadra da stravolgere tecnicamente ne tantomeno negli equilibri del gruppo ed alcune uscite sono state condizionate dalla volontà dei giocatori di uscire e non indossare più la maglia del Cesena. Per principio, se un giocatore non vuole più rimanere qui e non sposa la causa del Club, preferisco che vada via: questo ha un po’ condizionato anche i movimenti in entrata, però sono molto soddisfatto dei ragazzi che sono arrivati, perché sono tutti molto motivati. Hanno voluto fortemente vestire la maglia del Cesena, nonostante in questo mercato siamo andati in competizione con squadre che avevano risorse molto più importanti di noi. Questo vuol dire che la percezione esterna del club è quella di una società seria, che sta lavorando bene, oltre che di una squadra viva. Sarà poi il campo, come sempre, a dare i giudizi.”
“Partiamo dal presupposto che io credo che Pieraccini e Piacentini siano due ottimi giocatori. Simone è nato e cresciuto con la maglia del Cesena ed ha un senso di appartenenza che hanno in pochi e Matteo, nonostante abbia giocato poco, è un ragazzo con una professionalità, un’applicazione ed un’unità di intenti che gli consente di giocare in questa categoria. Questa è una prima condizione e credo che Pieraccini e Piacentini possano benissimo fare parte del pacchetto difensivo e scalare le gerarchie che ci sono state fino a due settimane fa. Il mercato di gennaio è una sessione di opportunità e non di scelte: bisogna considerare che nelle prime ventitré partite del girone di andata il sesto difensore ha giocato 18 minuti e il quinto 45; inoltre, oggi avrei potuto inserire solo dei giocatori fermi da mesi, con il rischio di rompere l’equilibrio che c’è all’interno del gruppo. Per questo ho ritenuto che fossero più i rischi di inserire un calciatore scontento o un giocatore non pronto, piuttosto che rivolgere tutte le risorse e l’attenzione nell’individuazione di un attaccante.”
“Il giocatore di struttura, d’impatto e di aggressività noi lo abbiamo in Francesconi. Ritorno a quanto detto prima: per linea societaria e strategia non vado a prendere un giocatore che fa lo stesso lavoro di Francesconi, togliendo così la possibilità di dare valore ad un giocatore del nostro settore giovanile, che sta facendo bene e ha fatto bene l’anno scorso. I numeri dicono che siamo una squadra che in fase difensiva subisce gol, ma è altrettanto vero che oggi siamo la seconda formazione del campionato per occasioni da rete prodotte. L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra questi due aspetti.”
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