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Venezia, sbocciano Nicolussi Caviglia e Oristanio: intuizioni di Antonelli, Di Francesco li valorizza

Venezia, sbocciano Nicolussi Caviglia e Oristanio: intuizioni di Antonelli, Di Francesco li valorizzaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:30Serie A
di Daniele Najjar

Qualcosa, quel pareggio-beffa all'ultimo minuto che la Juventus ha strappato con il rigore realizzato da Dusan Vlahovic, ha lasciato. Sì perché se sei ultimo in classifica ed esci arrabbiato dopo un 2-2 a Torino contro i bianconeri, significa che non sei affatto in caduta libera arreso al destino come la classifica potrebbe far pensare, anzi. Certi limiti rimangono ed emergono, su tutti quello della concentrazione e della malizia: su 29 gol subiti, il Venezia 12 se li è fatti praticamente da solo fra autoreti, rigori regalati o palloni persi nel primo quarto di campo. Troppi, bastava giusto qualche regalo in meno per parlare di una classifica del tutto differente. Ma ancora una volta la squadra ha dimostrato di essere con Di Francesco: prima per parola dei suoi calciatori, che assicurano da sempre di riconoscersi nell'identità trasmessa dal proprio allenatore, poi nei fatti, dato che a differenza di altre squadre relegate sul fondo della classifica, gli arancioneroverdi hanno sì perso il più delle volte, ma quasi mai tirando i remi in barca (a parte che nello 0-4 contro il Milan, arrivato comunque più per gli episodi che per una resa della squadra e nello 0-3 di Bologna). La squadra mostra immaturità nel gestire le situazioni delle varie partite, ma sta tenendo testa alla maggior parte delle squadre a livello di prestazione.

Ko Svoboda: che tegola
E' arrivata una tegola non da poco, però. Michael Svoboda ha riportato la rottura del crociato e verrà operato: la stagione per lui è probabilmente finita. Stiamo parlando di uno dei fedelissimi del tecnico, fra i pochi a non essere mai stato coinvolto nel turnover, insieme ad Jay Idzes su tutti. Se già si sapeva che il mercato doveva portare un innesto in difesa per dare manforte ad una retroguardia che ha bisogno forse di maggior esperienza, questa pessima notizia non fa che aggravare questa necessità ed ora le sfide contro Cagliari e Napoli diventano ancora più complesse da preparare, considerando che negli altri reparti sono da valutare anche le condizioni dei vari Duncan, Sagrado e Raimondo.

Sbocciano Oristanio e Nicolussi Caviglia
In una stagione così complicata, sbocciano i talenti di Oristanio e Nicolussi Caviglia. Dell'ex Inter si è detto tanto, soprattutto dopo che l'ha messa all'incrocio direttamente da calcio d'angolo, contro il Como. Si è parlato meno del centrocampista che la Juventus ha lasciato partire senza troppi rimpianti e che è tornato davanti agli ex tifosi a mostrare una confidenza nei propri mezzi prima sconosciuta. Entrambi sono un'intuizione del direttore sportivo e General Manager del club, Filippo Antonelli, uno che in carriera ha mostrato di saper come si fa ad individuare il talento in giocatori su cui altri non sono così convinti. Ed entrambi sono da considerare tutti del Venezia: il prestito del centrocampista è solo pro forma, ma il riscatto è certo. Si veda quando a Monza lo stesso Antonelli portò lo sconosciuto Carlos Augusto, per esempio. Ecco perché anche giocatori che oggi vengono considerati come degli oggetti misteriosi, da Sagrado a Schingtienne e Yeboah, suggeriscono di essere aspettati ancora un po': d'altronde se vengono costantemente presi in considerazione da Belgio Under 21 e dalla Nazionale maggiore dell'Ecuador, un motivo ci sarà. Poi che il mercato potesse essere completato meglio con altri innesti, questo è evidente, anche se non totalmente dipendente dalla volontà della dirigenza (ma anche per motivi di budget ristretto).

Va detto poi che un conto è individuare il talento, un altro è valorizzarlo: in tanti dopo le prime partite erano pronti a bocciare lo stesso Oristanio per esempio, che oggi è un lontano parente di quello arrivato ad agosto. Gli step di crescita che si diceva dovesse fare Nicolussi Caviglia poi, li sta facendo tutti quanti, uno per uno: dalla necessità che sia più leader in campo (per esempio nell'aiutare i compagni e nel farsi dare palla nelle zone calde) al tirare di più in porta, così come nel far girare la squadra con la sua regia. Altri ne dovrà fare, per esempio a livello comunicativo. Solo lo scorso anno sotto la sua guida sono emersi i vari Soulé, Barrenechea, Okoli e Brescianini, al Sassuolo Berardi guida i giovani da lui trasformati: si può dire dunque che Eusebio Di Francesco lo abbia rifatto di nuovo, aspettando, consigliando, lavorando con pazienza talenti che ora tutti riescono veder risplendere, ma dopo duri mesi di svezzamento.

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