Sorrentino: "Il ruolo da procuratore non mi piace, vorrei entrare in qualche staff tecnico"

L’ex portiere Stefano Sorrentino è intervenuto nel corso del Palermo Football Conference a la Braciera in Villa, organizzato da Conference403 e patrocinato dal Comune di Palermo: “Sarò un po' vecchia maniera, ma per me un portiere in primis deve saper parare. Se è vestito in maniera diversa e può usare le mani intanto facciamogliele usare, se poi è bravo con i piedi ben venga. La costruzione dal basso in questo momento è una delle cose più importanti per molti allenatori e società, ma è chiaro che il portiere per prima cosa deve saper parare".
Spazio poi al legame con Beppe Iachini: "Il primo ricordo che mi viene in mente è il record di punti in campionato, che ancora non è stato battuto per adesso. Poi a lui mi lega un affetto grandissimo fra Chievo e Palermo è l’allenatore con cui ho più presenze e ci sono tantissimi ricordi, quasi tutti positivi".
Sorrentino poi si sofferma sul proprio futuro fra il ruolo di procuratore e uno di campo: “Fare il procuratore non mi piace, qui ce ne sono tanti e bravi, ma è un ruolo complicato. È un ruolo che non mi dà entusiasmo e credo che per farlo sia necessario averlo per poter dare il massimo in questo ruolo. Poi purtroppo giocatori o genitori mi chiamano e quindi sono ancora un po' dentro questo mondo. Tutti quanti si inventano procuratori all’improvviso e questo secondo me è sbagliato. Ormai anche i più giovani, anche bambini di 11-12, anni hanno l’agente, mentre io forse l’ho avuto quando ho esordito in Serie A. - prosegue Sorrentino guardando al futuro - Sono ancora giovane, quando ho smesso non volevo sapere più nulla del calcio, iniziavo ad avere l’orticaria, ma ora mi piacerebbe entrare in qualche staff avendo preso il patentino da allenatore dei portieri. Non sono mai stato legato a nessun direttore o allenatore più di tanto perché odiavo i ruffiani e chi faceva la spia, cercando di mantenere un ruolo importante nello spogliatoio senza però legarmi a nessuno in maniera particolare. E questo, una volta smesso di giocare, può creare qualche problema a rientrare”.
Sorrentino poi parla anche della mancata chiamata da parte della Kings League: "Non mi hanno chiamato, faccio sempre l’errore di dire che le emozioni provate da calciatore le troverò in altri ambiti, anche se è impossibile. Fisicamente sono ancora in forma e mi piacerebbe però una sfida del genere. Ma hanno preferito andare su altri profili, magari più giovani o più forti. Sono dell’idea che potrà avere un futuro, ma ha bisogno di gente del mestiere. Girano tanti soldi e tanta visibilità, ma serve anche competenza per non disperdere il potenziale",
Infine l'ex portiere guarda in casa Palermo dove in questa stagione si sono alternati diversi estremi difensori: “L’infortunio di Gomis ha complicato la stagione visto che Desplanches non era ancora pronto per l’inizio del campionato. Il Palermo ha preso un portiere di grande livello, ma purtroppo l’infortunio lo ha messo fuori e costretto i rosanero a prendere Sirigu, che non sono io a dover descrivere, ma è chiaro che il futuro sia Desplanches. Poi quando le cose non vanno bene o si cambia il mister o il portiere e a Palermo hanno cambiato prima il portiere, prendendo un elemento di livello come Audero che è un lusso per la Serie B. Anche se la maglia rosanero è di quelle che pesano, una piazza esigente che mette pressione, ma spero che Emil possa far vedere il grande portiere che è”.
