Retroscena Osimhen, Al Ahli saltato per cinque milioni. E alta tensione per una richiesta

Il trasferimento di Osimhen al Galatasaray è figlio di un intreccio di mercato decisamente interessante capitato nelle giornate di giovedì e venerdì. Perché piano piano il nigeriano si stava convincendo ad accettare il faraonico ingaggio da 30 milioni all'anno messo sul piatto dall'Al Ahli, di fatto salutando le ambizioni di gloria e Champions League per trasferirsi in Arabia e non avere mai più problemi economici. Non che ora possa realisticamente averli, ma legittimamente gli ordini di grandezza sono differenti. Osimhen ha dato l'ok per il trasferimento, ma poi la palla è passata ai due club che dovevano cercare un accordo.

Il Napoli partiva da 80 milioni, l'Al Ahli non si è mai spostato da 65. Un'operazione al ribasso per chi un anno prima aveva rifiutato oltre 100 milioni per il proprio campione. Ma un conto è arrivare da centravanti dello Scudetto, un altro è affrontare un anno con molti problemi, non solo fisici ma anche di contesto, da Rudi Garcia all'affaire social, passando per le dichiarazioni a gennaio di volere lasciare Napoli a giugno, con il rinnovo ponte che era stato fatto solo per alzare la cifra del suo trasferimento in estate, senza tenere conto di un ingaggio che ha bloccato molte big.

Ecco, alla fine il Napoli era sceso a circa 70 milioni, limite minimo per accettare un'offerta. Una forbice di cinque, insomma. Qui scatta l'alta tensione, perché al giocatore è stato chiesto un contributo di solidarietà. Insomma, di scontare o coprire l'ammanco per arrivare a un accordo. Nulla che non sia già successo in altre circostanze, ma un qualcosa che ha fatto andare su tutte le furie Osimhen, con parole grosse e il rischio che si venisse a contatto fisico. Da lì in poi la spirale di questi giorni: niente Arabia, Osimhen fuori dalla lista e il trasferimento al Galatasaray, dove potrà provare di essere il campione che merita una big.