Prima sul velluto, poi è una sofferenza: l'Atalanta è quarta in classifica (per ora). 3-2 allo Spezia
Terza vittoria consecutiva per l'Atalanta, che batte lo Spezia per 3-2, quasi sul velluto nella prima parte del secondo tempo, poi con grande sofferenza e una traversa di Verde a pochissimo dal termine. I nerazzurri vincono tre partite consecutive, non succedeva da settembre, e si ergono a quota 58, quarto posto in classifica in solitaria.
I tre punti erano importanti per entrambe le squadre. Da una parte l'Atalanta voleva dare continuità alle sue ambizioni europee, magari da Champions League, preparandosi poi al big match di domenica contro la Juventus. Dall'altra lo Spezia si sente il fiatone sul collo da parte di un Verona che continua a macinare risultati utili. Ne esce un copione abbastanza scontato, perché i nerazzurri mantengono il comando delle operazioni, pressando alto e cercando il palleggio nella trequarti avversaria, mentre gli spezzini cercano il break fra centrocampo e difesa per rendersi pericolosi. Così, dopo un primo quarto d'ora a ritmi comunque alti, è Scalvini a regalare lo spazio a Bastoni, involontariamente, con la palla che arriva a Gyasi che da due passi insacca per l'1-0. Alla mezz'ora, invece, è De Roon a pareggiare con una grande conclusione dalla distanza, che pesca l'angolino laddove Dragowski non può arrivare.
È chiaro che lo Spezia cerchi di controbattere come può, chiudendosi dietro. Muriel prova ad accendersi ma lo fa a intermittenza, Zapata lotta con Wisniewski ma il metro arbitrale di Marinelli è uguale da una parte e dall'altra: non si fischiano contatti lievi né trattenute, sorvolando quindi su molte situazioni dubbie. Fra lo Spezia Agudelo prova a limitare Maehle, Shomurodov ha una mezza occasione ma strozza il tiro: a parte questo non sembra quasi mai in partita, diversamente da Dragowski che qualche parata la compie, in particolare su un colpo di testa di Toloi.
Nella ripresa non c'è tempo per pensare che l'Atalanta va in vantaggio: altro tiro dalla distanza, stavolta di Zappacosta, con Amian che devia e spiazza Dragowski. Grave l'errore del difensore che rimette il pallone al centro, bassa, nel cerchio dell'area di rigore. Il problema è che lo Spezia non c'è più, non riesce a ripartire ed è costretto ad aprirsi come non succedeva nel primo tempo. Però è ancora da calcio d'angolo, per la terza volta nella partita, che l'Atalanta arriva al gol, stavolta con Muriel che approfitta della confusione scaturita da un colpo di testa a colpo sicuro di Zapata, salvato sulla riga da un difensore ligure.
Il rischio che l'Atalanta dilaghi è molto alto. Maehle scatta sulla fascia e mette in mezzo per Zappacosta che, di testa, chiama al miracolo Dragowski. Gasperini sembra avere trovato la quadratura e soprattutto la condizione fisica dei suoi uomini, dopo le vittorie contro Roma e Torino. L'imperfezione arriva però a metà secondo tempo, quando De Roon cede un pallone pigro a Toloi che, pressato da Shomurodov, lo perde. L'uzbeko arriva sul fondo e mette in mezzo per l'accorrente Bourabia che, al volo, manda nell'angolino più lontano per il 3-2. E poco dopo, forse per il rischio braccino atalantino, Wisniewski anticipa Koopmeiners e va vicino al pari.
Nel finale lo Spezia cerca di rendersi pericoloso, pur ragionando gli attacchi. Semplici prova le carte Verde e Krollis, andando a giocare con quattro punte negli ultimi cinque minuti. Tanto che Verde, dopo che la palla danza in area, spara dalla distanza, colpendo una incredibile traversa a Musso battuto. Dopo quattro minuto di recupero finisce a Bergamo, mentre lo Spezia esce con grandi speranze nonostante la sconfitta.