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Prandelli: "Con il VAR abbiamo complicato tutto. Potrei tornare, ma non in panchina"

Prandelli: "Con il VAR abbiamo complicato tutto. Potrei tornare, ma non in panchina"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
ieri alle 14:15Serie A
di Dimitri Conti

L'ex allenatore Cesare Prandelli è stato intervistato da Radio Anch'Io Sport su Radio Rai ed ha affrontato molteplici argomenti: "Fino a qualche giorno fa il Napoli aveva trovato una continuità incredibile. Nelle ultime due partite ha trovato difficoltà, forse le avversarie hanno capito come limitarlo, chiudendo tutti gli spazi. Conte è un grande allenatore, conoscitore, studioso, riuscirà a trovare qualche situazione in fase offensiva. Il Napoli è l'unica squadra in questo momento a poter pensare di poter arrivare fino in fondo e vincere il titolo. Le altre fanno fatica perché sono impegnate in coppa. In generale il calcio italiano non sta brillando, nelle ultime partite ho visto squadre molto stanche".

Che giudizio ha del VAR?
"Quando è nato il VAR tutti eravamo tutti felici e contenti, sembrava una valvola che potesse aiutare tutti. Invece abbiamo complicato tutto e sinceramente diventa difficile commentare determinate situazioni. L'unica persona che può decidere nell'immediato è l'arbitro. Forse al VAR dovremmo mettere qualche ex grande giocatore capace di valutare l'entità del contrasto e delle situazioni. In questo momento c'è grande confusione".

Vlahovic, che futuro vede per lui? E come mai tutte queste difficoltà?
"L'ho avuto e ho trovato un giocatore di qualità, di personalità, di tecnica. Dusan è un giocatore che non deve essere solo pensato come all'attaccante che fa sponda, che fa muro e che dà la possibilità di aprire l'ampiezza di gioco. Lui è una punta. Parlando in generale degli attaccanti, non dobbiamo perdere la loro imprevedibilità. Ho visto il gol di Gimenez del Milan a Empoli: ha preso palla, ha dribblato, gol con tiro incredibile e tutti hanno detto 'ecco, finalmente un attaccante istintivo'. Noi non ce li abbiamo più. I nostri ragazzi stanno perdendo questa caratteristica. Dobbiamo coniugare l'aspetto didattico a quello istintivo. In questo momento il calcio molto ricercato dal punto di vista del gioco penalizza gli attaccanti. Negli ultimi 15 anni, non abbiamo più prodotto attaccanti, esterni e i nostri 10 perché questa filosofia dello stile di gioco. Va cambiata se vogliamo riprodurre questi giocatori. Ultimamente ci siamo innamorati del sistema di gioco. Retegui è un esempio: è arrivato dall'Argentina, dove ha sempre giocato in quel ruolo di punta. Se gli chiedi di fare sponda e venire incontro lo farà, ma gli fai perdere quell'istinto che l'attaccante ha innato".

Stasera c'è Inter-Fiorentina.
"Quella di Firenze è un'Inter che non vedevamo da mesi. Abbiamo visto una Fiorentina straordinaria, l'allenatore ha deciso di presidiare la propria metà campo, chiudere tutti gli spazi e poi verticalizzare subito. Vedremo un'Inter diversa, però c'è qualcosa che non sta convincendo. Sembra una squadra che ha già dato tutto dal punto di vista del gioco, forse ci vorrebbe qualcosa di diverso e di nuovo".

In Nazionale è possibile far coesistere Kean e Retegui?
"Penso di sì, poi bisogna vederli all'atto pratico. Ad esempio Kean alla Fiorentina ha tutto lo spazio davanti suo, non deve aspettare il movimento dell'altra punta. In questo momento è devastante, così come Retegui che chiude tutte le azioni in modo incredibile. Teoricamente sì, si può pensare a una coppia così importante".

Il Napoli sta pagando anche le difficoltà sul mercato e il mancato arrivo del sostituto di Kvara?
"Ascoltando Conte, ha sempre detto non è stato riproposto un altro giocatore. Quando perdi un giocatore importante come Kvara, è difficile avere una continuità. Prima avevi la certezza che il cambio ti dava il 100%, quando diventi titolare la maglia pesa di più. Qualche problema dal punto di vista psicologico il Napoli può averlo".

Lotta per il quarto posto, su chi punta?
"Molto difficile sbilanciarsi perché Juve Lazio, Milan, Fiorentina e Bologna hanno tutte le credenziali per arrivare quarte. Dopo il mercato invernale, il Milan potrebbe recuperare, individualmente è molto interessante. La stessa Fiorentina ha fatto una meravigliosa campagna acquisti, pensando anche di dare un aiuto alla Nazionale, ha preso molti italiani. Firenze vive di calcio, potrebbe far rifiorire molti giocatori in difficoltà".

Per Zaniolo a Firenze è l'ultima chance?
"Penso che potrebbe far bene. Firenze ti fa sentire sempre protagonista dalla mattina alla sera, ti dà un senso di grandissima responsabilità. Sono convinto che possa davvero far bene".

L'Atalanta può arrivare in fondo in Champions?
"Me lo auguro, anche in campionato è tra le possibili pretendenti al titolo. Quando gioca, l'Atalanta dà sempre gioia ed emozioni. C'è un'idea, una cultura calcistica. Mi auguro possa andare in fondo in Italia e in Europa".

Un messaggio a Gravina rieletto presidente FIGC?
"Volevo fare i complimenti al presidente Gravina, perché c'è stato un momento di grande difficoltà, ma è stato molto bravo e determinato. Se riuscisse veramente a trovare una grande sinergia con la Lega Serie A, potremmo veramente pensare di iniziare un cammino nuovo e interessante proprio per i nostri settori giovanili".

Ritorno in panchina?
"In panchina no, ma su altri aspetti ci potrei anche pensare".

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