Non solo Ronaldo: Neymar, Courtois e Leao. I grandi esclusi dal Pallone d'Oro
Cristiano Ronaldo non c'è e fa comunque rumore. Per la prima volta dal 2004, il campione portoghese, già finito l'anno scorso al ventesimo posto, è stato escluso dalla lista dei trenta candidati alla vittoria del Pallone d'Oro, il premio individuale più ambito al mondo, assegnato dalla rivista francese L'Equipe. Il campione portoghese paga il passaggio all'Al-Nassr, al momento fuori dai radar del grande calcio europeo, oltre a un mondiale sottotono con una sola rete nelle cinque gare dal Portogallo. Ma non è l'unico grande escluso.
I grandi al tramonto: Neymar e Sadio Mané. Il brasiliano era finito fuori dalla top 30 già nell'edizione precedente del trofeo. Un'annata a mezzo servizio e un mondiale zoppicante - ma 2 gol in 3 presenze - non l'hanno aiutato a rientrarvi. Prevedibile ma comunque clamorosa l'esclusione del senegalese, compagno di Ronaldo in Arabia Saudita: i numeri la giustificano, ma parliamo pur sempre del secondo classificato nella scorsa edizione.
Le stelle della Champions: Ederson, Foden, Stones, Calhanoglu, Bastoni e Courtois. Se in lista ci finiscono, con tutto il rispetto, Griezmann e Kolo Muani, allora sarebbe potuto tranquillamente toccare a uno dei giocatori qui citati. Thibaut Courtois è stato eletto come miglior portiere della Champions: qualcosa vorrà dire. Ederson l'ha vinta: la candidatura di Onana è sacrosanta, ma è abbastanza curioso che il camerunese ci sia e loro due no. Nel City premiato il Gundogan meno ficcante degli ultimi anni: Phil Foden viene da una stagione migliore del tedesco e l'Inghilterra è andata meglio della Germania in Qatar. Stesso discorso per John Stones, a livello tattico il giocatore più importante nelle dinamiche di Guardiola. Di Inter, infine, c'è tanto, ma si torna lì: tra Gundogan e Hakan Calhanoglu, il turco avrebbe meritato di più, pur avendo steccato la finale nella "sua" Istanbul. E Alessandro Bastoni paga, come tutti gli italiani di cui Barella è l'unico esponente, il mondiale saltato, ma la sua Champions è stata da incorniciare.
I milanisti. Se a oggi Mike Maignan rientra fra i due/tre migliori portieri al mondo, la sua esclusione è comunque comprensibile: il francese ha saltato buona parte della scorsa stagione, mondiale compreso. Meno intuitiva la scelta di tenere fuori Rafael Leao, che oltre al Milan semifinalista di Champions è riuscito a mettersi in mostra anche col Portogallo. Quanto a Olivier Giroud: ottimo in Italia, quattro gol in Qatar con la Francia finalista. Ha fatto male in finale, ma lo stesso dicasi di Griezmann, che ha vissuto una stagione decisamente meno esaltante del connazionale.