Nantes, chi è Kombouaré: l'ultimo tecnico di un PSG normale, il primo esonerato da Al-Khelaifi
Antoine Kombouaré, ora tecnico del Nantes, è stato il primo tecnico del Paris Saint-Germain dei qatarioti. Solo che era già in carica da prima dello sbarco dei petroldollari del Medio Oriente e nel dicembre del 2011, pur con tre punti di vantaggio sulla seconda in classifica in Ligue 1, venne esonerato. A prendere il suo posto, Carlo Ancelotti, e il resto è gloria e storia. Una scelta della proprietà e del direttore Leonardo, che dopo i massicci investimenti estivi volevano una star anche in panchina e non più l'allenatore che si era fatto le ossa nella cantera, che era andato a Strasburgo e al Vaalenciennes e che era al PSG dall'estate del 2009.
L'ultimo Paris non Galattico, il primo delle star
Il suo vero ultimo Paris, prima dei qatarioti, è quello che ha Guillaume Hoarau come riferimento in attacco e finisce quarto in classifica a ben sedici punti dal Lille. Hoarau e Nené segnano 20 reti a testa ma non basta per sognare la gloria, come sarà dopo l'arrivo di Al Khelaifi che da subito investe forte: su tutti per Javier Pastore, ma prende anche altri giocatori importani come Blaise Matuidi, Mohamed Sissoko, Diego Lugano, Kevin Gameiro, Jeremy Menez e poi, quando Kombouaré sarà già andato, Maxwell, Alex e Thiago Motta. Ma non è già più il suo Paris, forse con i qatarioti non lo era mai stato.
La ripartenza dall'Arabia fino al Nantes
Così Kombouaré, non senza polemiche, delusioni, frizioni, saluta Parigi e quel primato svanisce visto che la Ligue 1 la vincerà clamorosamente il Montpellier. Poi va all'Al Hilal, riporta il Lens in Ligue 1, al Guingamp parte forte e poi viene esonerato, si dimette alla fine dell'avventura a Digione, esce clamorosamente in Coppa contro i dilettanti del Saint-Hilaire e viene esonerato a Tolosa, poi dal febbraio del 2021 è al Nantes al posto di Raymond Domenech. Salva la squadra all'ultimo tuffo e vince a sorpresa la Coppa di Francia contro il Nizza. E rimane, per giocarsi l'Europa, per allenare ancora la squadra dove è cresciuto da calciatore nonostante le frizioni con la Presidenza.