Lo Monaco: "Ibra non ha esperienza. Non basta dire di essere il boss per fare il boss"
Il direttore sportivo Pietro Lo Monaco ha parlato con i cronisti presenti a margine dell'evento “Il calciomercato international transfer market” all’Hotel Hilton di Roma. Queste le sue parole raccolte da TMW:
Cosa deve fare il Napoli, rinforzare l'attacco dopo l'addio di Kvara o rinforzare il reparto arretrato?
"Io mi rifaccio alle parole di Conte quando ha detto se il Napoli deve fare delle operazioni tanto per farle meglio non farle. Quindi io penso che Garnacho sia un giocatore di spessore importante, come penso pure che non è giusto che Napoli si faccia prendere per la gola dalle richieste stratosferiche del Manchester United, perché è un giocatore di grande valore, ma le valutazione che sento mi sembra che siano proprio fuori da ogni logica. Per quanto concerne Comuzzo io dico che a questo punto del campionato fare un'operazione gennaio non lo so fino a che punto convenga alla Fiorentina e con il rientro di Buongiorno non so fino a che punto possa convenire al Napoli vista la spesa che c'è da fare, che è molto alta. Anche per Comuzzo vale quello che ho detto per Garnacho, mi sembra che le quotazioni siano un pochino esagerate rispetto a reale valore".
Per quanto riguarda Dusan Vlahovic, qual è la reale valutazione del giocatore? A fine stagione il divorzio è l'unica soluzione?
"Intanto siamo nell'ambito del discorso che abbiamo fatto prima, quando è stata preso è stato fatto ad una valutazione astronomica rispetto al reale valore del calciatore. Oggi ricordatevi che il prezzo lo fa sempre il mercato, che in questo momento per Vlaovic non è il massimo della vita. Che prezzo vai a concordare con Vlahovic? Secondo me la cosa giusta per essere è quella di trovare una situazione in cui Vlahovic va giocare nella speranza che riesca ad uscire da questo momento di difficoltà che ha e si rivaluti per poter poi ragionare su base di attività diverse. Al momento mi sembra difficilissimo andare a parlare di qualsiasi altro tipo di discorso. Ti prenderanno sempre per la gola, sotto costo visto le prestazioni non a altezza della situazione e visto anche il parere generale. Mi sembra che un giocatore che fino all'anno scorso che tutti quanti valutavano con buona operazione, oggi lo stanno valutando come un'operazione assolutamente non adeguata. Quindi bisogna trovare le giuste maniere per poter fare le cose ed è importante che la società salvaguardi il suo patrimonio, lo può fare attraverso la rivalutazione del patrimonio. Quindi se la rivalutazione in casa non può essere fatta, verrà a fare fuori.
Come giudica le operazioni Zaniolo-Fiorentina e Maldini-Atalanta?
"Maldini la giudico bene perché ha una grande fortuna, quella di andare in un ambiente, a Bergamo, dove c'è un allenatore capace di tirare il massimo fuori da ogni calciatore. Mi viene in mente l'operazione De Ketelaere, dove tutti pensavano di avere a che fare con un bidone, invece ora stanno tutti quanti a parlare di un giocatore importantissimo, questo grazie al lavoro fatto da Gasperini. Maldini è un giocatore di talento, potrebbe essere l'occasione giusta per venire fuori con un allenatore come Gasperini, con l'Atalanta che potrebbe avere un ennesimo giocatore di spessore in rosa".
A proposito di ambiente, quello che sta succedendo a Milano è un po' una situazione caotica. Come giudica l'operato di Ibrahimovic come dirigente e quello che sta succedendo con Leao e Theo Hernandez?
"La scelta di un ex giocatore che dall'oggi a domani diventa direttore generale di una grande azienda, e il Milan è una grande azienda, è una scelta che denota poco rispetto per il calcio. Io penso che Ibrahimovic non abbia dimostrato di avere assolutamente di qualità per poter fare il direttore generale di una grande azienda.
D'altra parte non era neanche preventivabile, perché ha smesso di giocare ieri mattina, non ha esperienza. Non basta dire di essere il boss per fare il boss. Per fare il boss devi avere conoscenze, devi avere la capacità di gestire certe cose ed essere un punto di riferimento. Al Milan queste cose non ci sono e questo credo sia uno dei mali del Milan. Queste sono considerazioni che dovrebbe fare l'azienda, dovrebbe fare la proprietà.
Non si può scherzare con il cuore della gente, perché poi alla fine non bisogna mai dimenticare che il calcio è diretto alla gente, quindi i tifosi del Milan devono essere rispettati. Si possono sbagliare delle scelte, ma far sì che regni il caos non è ammissibile. Dovrebbero fare mente locale e dar una sterzata, non si può prescindere dall'avere un buon management".
Lasciar partire Morata e puntare su Giménez sarebbe una scelta corretta per questo Milan?
"Gimenez è un buon giocatore. Un buon giocatore che sostituisce il rendimento che ha dato Morata, questo sicuramente. Il fatto di levarsi un contratto, visto che se ne porta a casa un altro importante, può far parte di una strategia aziendale che ci può stare. Ma stiamo parlando di calciatori che, ripeto, sono buoni calciatori, ma sono non vicinissimi al prototipo che si aspetta alla gente a Milano. Io non penso che il Milan, se recupera tutti i calciatori al meglio delle loro qualità, sia una squadra malvagia. Non lo penso assolutamente. Però penso sicuramente che è una squadra in cui ci sono dei problemi enormi dove due giocatori che hanno delle potenzialità enormi come Hernández e come Leão sicuramente non hanno né il cuore, né la testa, né la capacità di essere dei punti di riferimento di una squadra. Alla fine queste sono delle cose che te le porti dietro come squadra. È preoccupante quando un allenatore nuovo arriva e dice potrebbe arrivare anche il miglior allenatore al mondo, ma la situazione non cambierebbe. Quando penso a quello che è stato speso e vedo la situazione l'economica in cui versa il Milan, inizierei a preoccuparmi se fossi nella proprietà rossonera".
Tiago Motta è stata la scelta giusta per la Juventus?
La Juve ha fatto una scelta, ha cambiato strada e la sta provando negli ultimi anni. Aveva provato con Pirlo, ha provato con Sarri, ora sta provando con Tiago Motta. Sono allenatori che non smettono di essere dei buoni allenatori. Evidentemente stanno avendo delle difficoltà dovute a una molteplicità di situazioni che si riflettono anche sulla capacità di esprimere il lavoro. Tiago Motta è un buon allenatore, ma al momento sta avendo dei problemi. Problemi che non sono da ricercare esclusivamente e solamente nella condizione, i problemi evidentemente sono da ricercare in ambito più generale".