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Lissone, abbiamo un problema. Inzaghi, Gasp, Fabregas, Vagnati: tutti contro il VAR

Lissone, abbiamo un problema. Inzaghi, Gasp, Fabregas, Vagnati: tutti contro il VARTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
ieri alle 13:53Serie A
di Ivan Cardia

Lissone, abbiamo un problema. Se gli arbitri riescono a mettere d’accordo Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini, due che non si stanno particolarmente simpatici, allora qualcosa ci sarà. Il weekend di Serie A prosegue il trend di questo inizio febbraio da incubo per arbitri e VAR, con tante polemiche al loro indirizzo.

A inaugurarlo, proprio l’allenatore dell’Inter, su cui nel frattempo ha passeggiato la Fiorentina senza alcuna polemica arbitrale, ma che dopo il derby non le ha mandate a dire per la mancata concessione del rigore naturale conseguenza del fallo di Pavlovic su Thuram: “Non so quali siano le direttive: ci sta che l'arbitro non veda, perché c'era anche Theo nella stessa azione, ma chi sta al Var deve richiamare. È già la quarta o quinta occasione, per dei falli nostri ho visto fare trasmissioni di giurisprudenza sull'Inter e inizio ad arrabbiarmi”.

Neanche 24 ore e gli ha fatto eco il collega alla guida dell’Atalanta, in questo caso alla vigilia di una partita, quella di Coppa Italia poi persa con il Bologna: “Il VAR non ha valorizzato il gioco del calcio, l'ha peggiorato enormemente. C'è tanta confusione su contrasti e falli di mano. Alcuni casi eclatanti il VAR li scopre, ma ce ne sono troppi che hanno reso questo gioco qualcosa di diverso anche nello spirito, nei movimenti e nello sviluppo. E le polemiche sono triplicate”.

Difficile dargli torto, almeno sull’ultimo punto: il weekend ha confermato la moltiplicazione delle polemiche. Cesc Fabregas, allenatore del Como, non ha digerito che il tocco di mani di Gatti non abbia portato i suoi dal dischetto: “È un rigore chiarissimo. Posso capire l'arbitro, perché era difficile da veder, ma il VAR non lo posso accettare. È la prima volta che parlo del VAR, vogliamo trattamento uguale”. Giusto dare spazio anche all’altra campana, quella del difensore juventino: “Se danno un rigore del genere, smettiamo di giocare a calcio”. Questione, come spesso capita, di punti di vista.

Il sabato non è andato molto meglio: la direzione arbitrale di Luca Pairetto in Empoli-Milan ha lasciato parecchi dubbi, ma non sono arrivate grandi polemiche. Ben altra storia in casa Torino, dove il direttore sportivo Davide Vagnati, in un contesto di generale protesta allargata anche al tecnico Paolo Vanoli ("rigore netto, ma ha già parlato il direttore"), è stato il più acceso: “Non è che siamo arrabbiati, siamo molto delusi. C'è la tecnologia per cambiare un errore chiaro di campo. Sanabria non può saltare, Sabelli lo butta giù. L'arbitro sbaglia in campo e si può sbagliare, ma non capisco perché la tecnologia non possa aiutarlo. Non possiamo far finta di niente, quantomeno deve essere richiamato al monitor". Al VAR c’era Di Paolo, lo stesso dell’ultimo derby di Milano.

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