L'Empoli a Roma senza pressione e con la convinzione di poter fare punti

La classifica è impietosa. Dopo tre giornate l'Empoli è ancora fermo a zero punti. E i prossimi due confronti, contro Roma e Inter, non sono certo dei migliori. A pesare, poi, c'è anche quello "zero" nella casella dei gol fatti Gli azzurri sono ancora a secco, non sono ancora riusciti a sbloccarsi in zona-gol. Creano poco e, di conseguenza, realizzano poco. Per ritrovare una situazione così deficitaria occorre andare a ritroso fino alla stagione 2005-06: con Mario Somma in panchina l'Empoli perse le prime tre gare senza andare mai a segno. Ma alla quarta giornata riuscì a vincere in casa col Cagliari, spezzando la negatività del momento.

Alla ricerca della coesione
Questo è ciò che spera anche Paolo Zanetti, che in questa settimana dedicata alle Nazionali ha avuto la possibilità di lavorare più insistentemente coi suoi ragazzi. "Abbiamo bisogno di nuovi leader e di cementare il gruppo" aveva detto il tecnico dopo la partita contro la Juventus. Seppur con defezioni importanti (alcuni giocatori erano, per l'appunto, via con le Nazionali), il gruppo azzurro ha lavorato insistentemente per trovare quell'amalgama di cui parlava il suo allenatore. Un ingrediente fondamentale, senza il quale la ricetta-salvezza fallirebbe senz'altro.

A Roma senza pressione
Anche la Roma ha zoppicato finora. Nessuna vittoria, ma solo un deludente pareggio interno contro la Salernitana. La situazione non è dissimile da quella dell'Empoli, ma gli azzurri hanno naturalmente meno risorse tecniche rispetto ai giallorossi. E giocheranno in uno stadio in cui non hanno mai vinto. In quindici confronti, l'Empoli è riuscito a pareggiare due volte ma ha perso le restanti tredici. Il pronostico sembra a senso unico, ma gli uomini di Zanetti hanno il dovere morale di crederci. Senza pensare troppo alla classifica, senza lasciarsi condizionare dalla pressione, devono presentarsi all'Olimpico con la convinzione di poter fare punti. Smuovere la classifica sarebbe importantissimo per il morale di un gruppo che, nuovamente rinnovato, sta cercando la sua compattezza.