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Inter, tesoretto work in progress. Quanta invidia della seconda squadra

Inter, tesoretto work in progress. Quanta invidia della seconda squadraTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023
giovedì 1 agosto 2024, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Martin Satriano prende tempo prima di dire sì al Brest, Lucien Agoumé aspetta che Inter e Siviglia definiscano tutti i dettagli della trattativa. Sono le ultime su due cessioni “minori”, che in totale dovrebbero portare 10/11 milioni di euro - più un’alta percentuale sulla futura rivendita nel caso del francese - nelle casse di viale della Liberazione. A proposito, ieri in sede piccola ramanzina all’attaccante, che ancora temporeggia sul ritorno in Ligue 1, nonostante le dirigenze dei club abbiano trovato ormai da tempo la quadra.

Un piccolo tesoretto al quale dovrebbero aggiungersi altre cessioni come quelle di Stankovic e Radu, più le (possibili? Probabili? Certe?) partenze di Correa e Arnautovic, dai quali più che altro si cercherà di risparmiare sull’ingaggio. È work in progress, per Marotta, Ausilio e Baccin: l’asticella si può realisticamente fissare poco sopra i 20 milioni di euro, soldi che finanzierebbero il vice Bastoni (investimento per il cartellino sotto i 10) e aiuterebbero a regalare a Simone Inzaghi la quarta punta tanto agognata.

Soldi che arrivano da giocatori fuori dal progetto, giovani non più giovanissimi, e che per questo aiutano ancora di più. È però fisiologico, in una delle eterne rivalità del calcio italiano, il confronto con chi, proprio sui giovani, sta finanziando un mercato XL. La Juventus di Giuntoli, dai vari Soulè, Huijsen, Barrenechea, De Winter e via dicendo, ha portato a casa quasi 100 milioni di euro. Obiettivo molto lontano in nerazzurro, anche inserendo nel computo l’ottimo Valentin Carboni, anche per una differenza di partenza. I giovani virgulti bianconeri, chi per poco e chi per molto, sono tutti passati dalla seconda squadra. Che, sette anni dopo la novità voluta dalla FIGC, si può tranquillamente definire un esperimento riuscito. E infatti piacerebbe tantissimo, non è un mistero, anche nella Milano nerazzurra. L’ostacolo, cosa nota, è strutturale: non tanto lo stadio - considerati i tanti impianti in zona, si può risolvere facilmente - quanto le facilities dove far allenare la squadra B. Da qui alla prossima stagione, però, molte cose potrebbero cambiare.

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