I dieci anni di contratto che lascerebbe sul tavolo Igor Tudor: come fatto con Lazio e OM

"Avere dieci anni di contratto mi cambia poco. Mi piacerebbe rimanere qui dieci anni, ma faccio uguale il mio lavoro". Igor Tudor ha spiegato benissimo quale è la sua visione per il futuro. Perché la scelta di allenare la Juventus non è una questione di soldi, ma solo di stare bene con se stessi. “Sono già 13-15 anni che alleno, ho vissuto abbastanza, all’estero ho girato. A volte possono essere un po’ particolare perché faccio le scelte per il cuore. Vengo, ho contratto, non ce l’ho. Se mi sento che è giusto proseguo, sennò me ne vado a casa. C’è anche questa situazione qui che è successa… Non c’entra niente, si vive di presente, il momento".
Nella sua carriera, del resto, ha già lasciato diversi posti dando le dimissioni. Come all'Olympique Marsiglia, nel 2023, ma anche alla Lazio, quando si è scontrato con Claudio Lotito nella scorsa estate per la gestione dei calciatori e delle scelte da fare per tenerlo in biancoceleste. Quando la cosa non è andata a buon fine le strade si sono interrotte. "La S.S. Lazio comunica che, in data odierna, Igor Tudor ha rassegnato le proprie dimissioni da responsabile della prima squadra. La Società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto, augurando le migliori fortune personali e professionali".
I motivi dell'addio all'OM li aveva spiegati Pablo Longoria, presidente e anche lui ex Juventus. "Ciò che ha sofferto Igor, non lo augurerei al mio peggior nemico. Si è ritrovato in un club dove tutti erano contro di lui, dentro e fuori. Molte persone si sono organizzate per aumentare la tensione contro di lui. La gente chiedeva il ritorno di Jorge Sampaoli, altri chiedevano di dare potere ai giocatori. Ci sono state richieste ai gruppi di tifosi per rimuovere l'allenatore. Quando sono tornato al Marsiglia, sentivo che il pre-campionato era come la 37esima giornata di campionato, ci si doveva giocare la vita. Non è normale".
