Gli esperimenti di Gotti continuano a non funzionare. Sansone e i nervi salvano il Lecce
Sono bastati 25 minuti al Lecce per cambiare totalmente atteggiamento e raccogliere un punto contro l'Empoli. Nell'ultima fase della partita i giallorossi hanno messo alle corde gli ospiti e, oltre al gol di Pierotti, hanno impensierito tre volte la retroguardia di D'Aversa: due punizioni di Sansone (di cui un legno) e un colpo di testa di Krstovic, terminato sulla parte esterna della traversa. Il pareggio, però, tutto sommato ci sta, perché per più di metà match la squadra di Gotti è stata confusionaria. Tant'è che prima delle sostituzioni i toscani avevano sfiorato il raddoppio.
Gotti, gli esperimenti continuano a non funzionare.
L'allenatore dei salentini continua a sperimentare. Nella dodicesima giornata di campionato arriva l'ennesima formazione diversa, con lo scopo di fare più gol e vincere le partite. È questa la motivazione data nella conferenza pre match da Gotti, anche se non è del tutto lineare. Contro il Verona il successo era arrivato con un buon undici titolare, comunque ritoccato a Bologna per vedere Dorgu a centrocampo. Nella partita di ieri, invece, Dorgu ha fatto l'ala destra, poi la sinistra e infine il terzino destro. Il leader tecnico della squadra continua a non avere un punto di riferimento. Nello specifico, con l'Empoli non ha pagato l'intuizione di provare Oudin interno di centrocampo, un esperimento già fallito dal suo predecessore D'Aversa qualche mese fa. In pratica un fallimento annunciato.
Bene i subentrati e l'orgoglio della squadra.
Pierotti segna, Coulibaly risponde presente e se Sansone non è il migliore in campo poco ci manca. Il Lecce aveva sei indisponibili per infortunio e nonostante ciò i subentrati hanno fatto la differenza. La rosa è lunga, sicuramente non è da metà classifica e gli infortuni la stanno un po' martoriando, ma anche chi è stato utilizzato meno in questo inizio di campionato alla fine dimostra che in Serie A ci può stare. Bisogna scavare per cercare le risorse e soprattutto metterle bene in campo.