Ousmane Dabo: "City-Atalanta? 1-1. Le sorprese esistono"
"Manchester City-Atalanta può finire 1-1". A dirlo è Ousmane Dabo, ex centrocampista di Citizens e Atalanta, prima della sfida in programma stasera alle 21. "L'anno scorso il Lione ha vinto all'Etihad, 0-1, nel calcio non si può mai sapere. Possono esserci soprese a ogni partita".
Lei ha giocato nel City.
"Non era come oggi, ai miei tempi. Era una normale squadra di metà classifica, non c'erano tutti questi soldi per avere una grandissima squadra. Il City ha tantissimi tifosi, si dice sia la squadra di Manchester, è quella con più supporter. Lo United è una squadra più mondiale".
Come Juventus e Torino.
"Esattamente. Lo stadio del City è sempre pieno".
Che Manchester si ricorda?
"Una città carina, che si stava sviluppando. È tanto tempo che non ci vado, non so come sia ora, è bella da vivere. C'era già una buona struttura, lo stadio era quello: ora l'hanno rinnovato, prima era a 45 mila posti. Il centro sportivo era già molto buono".
Se Guardiola non vince la Champions è fallimento?
"Sì, oramai sono anni che è lì, ogni volta è stato eliminato. Hanno già vinto la Premier League, più volte, manca solo la Champions. I tifosi se la aspettano perché la squadra gioca benissimo".
Però anche il PSG...
"Stesso gruppo, stesso problema. Bisogna costruire la squadra, tutti sperano che vincano la Champions. Ci sono tante squadre che hanno ambizione di vittoria".
Chi possono essere i giocatori chiave?
"Direi Gomez per l'Atalanta e de Bruyne per il Manchester City".
Sono squadre simili?
"Sì, mi piace molto la mentalità, giocano sempre a viso aperto, molto bene. Gasperini me lo ricordo al Genoa, quando giocavo in Italia: con la Lazio avevamo fatto fatica contro Thiago Motta e Milito".
L'Atalanta può rimanere in alto?
"Secondo me sì. Buonissimo inizio di stagione, sta confermando la stagione scorsa, è una squadra stabile, che sa programmare. La società sa molto bene chi scegliere, non vedo perché dovrebbe avere un calo. Può stare in alto con Lazio, Roma e Milan".
Juventus, Napoli e Inter hanno qualcosa in più?
"Sì, tutte e tre. Come organico le vedo sopra, anche se le altre possono dare fastidio".
Ha visto Atalanta-Lazio?
"Tutta, bellissima partita. Sono contento, mi sono divertito. Giocavano tutti in avanti".
Gasperini si lamenta dei rigori.
"Per me c'erano entrambi: sul primo Palomino gli cammina sopra il piede, poi l'arbitro può fischiare o meno, ma non è scandaloso. Sul secondo Immobile è bravo a passare avanti a De Roon, che lo stende. È un peccato perché vinceva 3-0, quello sì".
Cosa fa ora Dabo?
"Ho una scuola calcio in Senegal, mia madre è francese, mio padre senegalese. Faccio avanti e indietro".
Ha calciatori in Europa?
"Non ancora, ma nel prossimo futuro sicuramente. Li aiuterò a diventare professionisti".
In Italia c'è emergenza razzismo.
"C'era già, mi ricordo di averlo subito più volte. Mi dispiace tanto perché dà una bruttissima immagine all'Italia".
Dove le è capitato?
"A Cagliari, a Verona. Gli italiani non sono razzisti, per pochi lo passano tutti. Alle volte era più mascherato, però lo sentivo".
Chi lo fa dice che è per deconcentrare.
"Se uno ti paragona a una scimmia, cos'è, deconcentrare? È razzismo, è qualcosa di costruito negli anni, bisogna conoscere la storia. C'era il codice nero, una volta, per dire che il nero era inferiore al bianco. C'è una storia dietro, non dici una cosa per niente. Poi puoi fischiare i calciatori, come tutti, bianchi o neri. Perché fare differenza?".
Per ferire le persone.
"Io capisco ancora meno: ho la mamma bianca, il padre nero, non concepisco queste cose. In Francia succedono pochissimo, ma ha una storia millenaria, c'erano le colonie. Ora ci sono tanti ragazzi di colore che abitano qui, a Parigi. La gente è tollerante".