Claudio Zuliani: "Posizione di Thiago Motta seriamente compromessa"
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La posizione di Thiago Motta sulla panchina della Juventus, dopo l’eliminazione dalle coppe, è seriamente compromessa.
Non solo per i risultati deludenti, ma anche per il modo in cui non sono arrivati. Dalle lamentele di alcuni giocatori che non capiscono quale sia il loro ruolo, alla rotazione della fascia di capitano che provoca frustrazione in chi non ce l’ha, fino al rigido e schematico atteggiamento sul modulo sempre uguale e la formazione da schierare sempre diversa.
Ecco che sarà importante come Motta chiude la stagione in campionato e il modo in cui ci arriva. Non è vero che conta solo il quarto posto che garantisce la qualificazione alla prossima Champions League. Arrivare quarti sarebbe peggiorativo, terzi sarebbe un pareggio, secondi sarebbe meglio dello scorso campionato, primi… primi sarebbe un trionfo da festeggiare per i secoli a venire. Ecco, direte voi, il solito illuso. Ma perché rispondo io.
Se Thiago ha una possibilità di rimanere attaccato alla panchina per il triennio programmato è proprio quella di stupire chi adesso lo ha messo sul banco degli imputati. Quale potere avrebbe Giuntoli di cambiare allenatore se il mister costruisse un capolavoro in 12 partite. Come potrebbe affrontare società e tifosi dopo una tale impresa. Scenderebbe in piazza con la squadra a festeggiare. E come si comporterebbe Motta in quel caso. Come Allegri? Lo caccerebbe a male parole? Credo di no. Sono due caratteri diversi. Ma il problema non si pone perché la Juventus che crolla in casa con l’Empoli in coppa Italia non è assolutamente in grado di recuperare tre posizioni in campionato. Però se succede, voglio essere lì a godermi la scena.
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