Brutta ma semifinalista: la Juventus passa dopo l'1-1 di Lisbona. Nel suo giorno più lungo
Brutta ma semifinalista. Perché la Juventus soffre, gioca male ma l'1-1 dell'Alvalade contro lo Sporting basta per passare tra le Fab Four dell'Europa League. Che giornata. La testa a Roma, la testa a Lisbona. Mica facile arrivare ad appuntamenti così, con un antipasto così. Con la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni che restituisce sì i quindici punti alla Juventus ma rinvia la decisione alla Corte d'Appello. Così un nuovo processo, altra attesa, altra passione, altra incertezza. Intanto Massimiliano Allegri sorride per i "cinquantanove sul campo" in Serie A, su quello dell'Alvalade schiera i tre tenori insieme. Vlahovic e Di Maria davanti, Chiesa a fare il fludificante sulla sinistra.
Male Chiesa, malissimo Vlahovic
Però l'azzurro sulla mancina è ingabbiato, non ha spazi per galoppare e quando ci prova, lo fa a testa bassa, sbattendo sempre sulla difesa dei padroni di casa. Ottanta minuti di fatica, di proteste. Vlahovic prosegue nel suo 2023 terribile, fatto di errori e sbagli. Non ne indovina una, nel gioco di sponda, in area, nel cercare i compagni. La sua gara dura 70', ma è l'ennesimo esame fallito. Una crisi sulla quale la Juventus dovrà riflettere mentre Di Maria ha qualche colpo di genio straordinario ma poi i difensori dei Leoes lo ingabbiano bene.
Fa tutto Rabiot
Nel primo tempo fa tutto Rabiot: dopo nove di gara segna il gol che apre la sfida. Angolo dalla sinistra, batti e ribatti in area, il suo sinistro è un fendente da olimpionico di scherma e trafigge il cuore dei tifosi di un Alvalade fino a quel momento in festa. Solo che poi è ingenuo e spezza pure quello dei sostenitori bianconeri: azione sulla destra di Edwards, che per tutta la gara fa ballare la samba ad Alex Sandro e Chiesa, sugli sviluppi traversa su tocco fortuito di Bremer, Rabiot stende Ugarte per eccesso di foga. Edwards segna su rigore, la gara si riapre e da quel momento parton due partite.
La Juventus ringrazia Coates
La prima: Juventus che spinge, Sporting che riparte e che fa male coi gli esterni. La seconda: la Juventus che rincula, che si chiude, gli attaccanti bianconeri che latitano, quelli lusitani che mettono qualche brivido ma mai la stoccata giusta dalle parti di Szczesny. Tipo Coates: all'88' Edwards si beve la difesa bianconera, serve un assist al bacio per il Capitano che lancia la palla ai cieli neanche i razzi di Elon Musk. Due minuti dopo, sbaglia un altro gol clamoroso. Brividi per la Juventus che pur brutta, tutt'altro che spettacolare, passa il turno. Soffrendo. Di corto muso.