Ayarza (ex Athletic): "Roma una big, Ranieri leggenda. Ma il San Mamés spinge"

Arriva la resa dei conti al San Mamés: la Roma giovedì farà visita all'Athletic Club e si riparte dal 2-1 per i giallorossi dell'andata, all'Olimpico. Un risultato che pone i ragazzi di Ranieri in una posizione di vantaggio sull'avversario, ma di certo non in totale tranquillità dato che la squadra di Valverde fa delle partite in casa il proprio punto di forza.
In esclusiva a TuttoMercatoWeb è intervenuto per parlare del match che vale i quarti di Europa League il dirigente spagnolo Andoni Ayarza. Ex colonna dell'Athletic da giocatore, dal 2019 al 2022 ha ricoperto diversi ruoli all'interno della società basca: direttore aggiunto dell'area sportiva, responsabile della Lezama - la Cantera del club - oltre che responsabile dell'area scouting.
Rispetto a quando Roma e Athletic si sono affrontate a settembre, che differenza ha visto nella Roma del match di giovedì scorso?
"Il calcio coinvolge molte variabili e bisognerebbe essere all'interno del club per parlare con certezza di tutti i motivi e le circostanze che potrebbero aver influito sul miglioramento di rendimento che la squadra ha mostrato negli ultimi mesi, ma la realtà c'è ed oggi dà la sensazione di aver raggiunto una forma fisico ottimale che le permette di giocare il calcio che vuole il suo allenatore, sfruttando al massimo le virtù individuali dei calciatori sempre al servizio della squadra".
Teme questa Roma?
"Nessuna paura, ma tanto rispetto per cosa significa affrontare una grande europea e con una leggenda in panchina come Ranieri, sicuramente l'allenatore che ha all'attivo una delle più grandi imprese sportive di tutta la storia: vincere la Premier con il Leicester".
Che partita si aspetta giovedì? Quali sono le possibilità di passaggio del turno dell'Athletic?
"Vedo una partita dura e molto competitiva. L'ultimo gol della Roma regala un leggero vantaggio, ma le chance dell'Athletic sono ancora tante. Siamo una squadra coraggiosa nella pressione alta, cerchiamo di rubare il pallone il più vicino possibile alla porta avversaria; siamo una squadra verticale e incalzante nelle transizioni offensive; ma la partita richiederà anche molta concentrazione e solidità difensiva per non subire gol e mettersi in posizione di ulteriore svantaggio. Se raggiungeremo quell’equilibrio tra cuore e testa andremo ai quarti di finale".
Il San Mamés è un fattore così determinante come sottolineano in tanti?
"Senza dubbio lo è. E la Roma se ne accorgerà dal primo minuto".
Ci parla della crescita avuta da Nico Williams nelle giovanili, sotto alla sua supervisione?
"Nico Williams era già al Club quando siamo arrivati e sia con lui che con i tanti giocatori che hanno esordito in prima squadra nelle ultime stagioni provenienti dal calcio giovanile, il lavoro è sempre stato incentrato sul miglioramento continuo, ottimizzando quanto più possibile i pregi e migliorando giorno dopo giorno le carenze. Il talento può essere innato, ma non c’è ricompensa senza lavoro e impegno costanti. Nessuno riesce senza un’altissima dose di talento acquisito a tutti i livelli: fisico, tecnico, tattico, emotivo. E come accademia, l'obiettivo è sempre stato che la Lezama continuasse ad essere un terreno fertile costante per calciatori di alto livello con le più alte capacità".
È un futuro Pallone d'Oro?
"Spero possa riuscire a vincerlo con la maglia dell'Athletic".
Cosa significa per lei l'Athletic?
"L’Athletic è una sensazione unica al mondo. Siamo ambiziosi e vogliamo continuare a vincere titoli, ma non vogliamo solo vincere, vogliamo anche emozionarci. E questo si ottiene solo se c’è un sentimento di appartenenza, sul quale devi lavorare giorno per giorno. Qui sta gran parte del successo dell’Athletic".
