Anche l'Inter è fuori dalla Champions. Lautaro e Sanchez tradiscono, Atletico ai quarti di finale
2-1 tra Atletico Madrid e Inter al novantesimo. Spagnoli avanti ai rigori.
La Champions League dell'Inter finisce a Madrid. È un errore di Lautaro Martinez, con l'Atlético comunque avanti nel computo dei rigori, a decretare il successo dei Colchoneros dopo la gara del Metropolitano. Il Cholo supera così dagli undici metri l'ex compagno di squadra Simone Inzaghi, che si morde le mani per una serata sciupona della sua squadra. Dopo la finale di Istanbul, in mezzo alla gioia per uno scudetto che è solo da finire di cucire sul petto, quest'anno la cavalcata europea della capolista della Serie A, così come quella di Lazio e Napoli, si arresta agli ottavi di finale
Uno a uno all'intervallo: Griezmann risponde a Dimarco. Il primo tempo è come te l'aspetti, il pubblico spinge un Atletico che lascia la palla all'Inter e va a folate. Avvio timido degli ospiti: Lino è subito pericoloso, sventa Sommer. Al dodicesimo il computo delle occasioni si aggiorna: Calhanoglu libera la corsia per Dumfries, bravo nel movimento e non nella doppia conclusione. Tutto facile, almeno per uno come Oblak, quasi sorpreso poco più tardi da una conclusione dalla distanza di Lautaro, sporcata e resa insidiosa da Witsel. Brividi lungo le schiene interiste quando Hermoso crossa e De Vrij si perde Morata. Sommer c'è. Superata la mezz'ora, l'uno due che non cambia la storia della qualificazione: Barella sfonda a sinistra, Dimarco lo segue a rimorchio e infila Oblak. Il vantaggio nerazzurro dura un battito d'ali: Griezmann approfitta del liscio di Pavard e restituisce il favore. Il Metropolitano diventa una bolgia e i Colchoneros spingono: il pareggio al rientro negli spogliatoi, tutto sommato, va bene a Inzaghi.
Depay punisce un'Inter sprecona: si va ai supplementari. La ripresa si apre senza cambi, ma con una dormita di Bastoni e Dimarco: Llorente va al cross, Griezmann questa volta telefona a Sommer. È sempre il 14 biancorosso a creare pericoli alla difesa interista: all'ora di gioco offre un rigore in movimento a Morata, che non c'entra la porta con una conclusione anche abbastanza goffa. Inizia la girandola dei cambi, Simeone si butta in avanti e l'Atletico alza al massimo i giri del motore, creando occasioni su occasioni. Le due più nitide, però, sono di marca nerazzurra: Thuram spara altissimo la migliore, Barella chiama e Oblak risponde senza alcuna difficoltà quando Lautaro manda in porta il numero 23. Inzaghi capisce che c'è da mettere l'elmetto e trasforma la difesa a cinque. Non basta a spegnere la spinta rojiblanca, il protagonista è Depay che prima colpisce il palo a Sommer battuto e poi lo supera per il 2-1 che allunga di mezz'ora la serata portando la gara ai supplementari. E l'Inter deve anche ringraziare Riquelme, che si divora il 3-1.
Gol mangiati e colpi proibiti: il pareggio resiste al primo extratime. L'andamento della gara resta pressoché identico nel primo tempo supplementare. L'Inter continua a sprecare, Thuram sbaglia su un suggerimento perfetto di Bisseck, uno dei pochi a tirare fuori la personalità che serate del genere meritano. Provvidenziale, viceversa, Sommer, a tenere in piedi la serata quando Depay si presenta per l'ennesima volta dalle sue parti, a tu per tu. Chiusura col brivido per Thuram: colpo proibito ai danni di Savic, Marciniak lo grazia e Inzaghi no, inserendo Sanchez.
Si decide ai tiri di rigore. La stanchezza si fa sentire, dall'inizio alla fine del secondo tempo supplementare. Inter e Atletico si allungano, provano entrambe a vincerla ma con il timore di perderla. Ne escono quindici minuti sporchi e nervosi, con emozioni e sussulti ma senza gli acuti che decidano chi va ai quarti di finale. Si va ai rigori.
I rigori. Calhanoglu: gol. Depay: gol. Sanchez: parato. Saul: parato. Klaassen: parato. Riquelme: gol. Acerbi: gol. Correa: gol. Lautaro: alto.