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tmw / sassuolo / News
Palmieri: "Felice per il premio. Sassuolo in A, manca poco ma non era scontato"
lunedì 24 marzo 2025, 18:12News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Palmieri: "Felice per il premio. Sassuolo in A, manca poco ma non era scontato"

Le dichiarazioni del direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri a margine della premiazione per il premio "Mino Favini"

Nel pomeriggio di oggi, lunedì 24 marzo, il direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri ha ricevuto il premioMino Favini” come miglior responsabile del settore giovanile per la stagione 23/24. Nella cornice del Centro Tecnico FIGC a Coverciano, Demetrio Albertini e Vito Tisci hanno consegnato a Palmieri il riconoscimento ottenuto grazie alla votazione dei responsabili dei settori giovanili dei club di Serie A, B e C.

Il dirigente del Sassuolo Francesco Palmieri , dopo la vittoria del Premio Mino Favini ricevuto oggi a Coverciano, si è soffermato con i cronisti presenti: “Sono molto contento perché è la dimostrazione che abbiamo fatto un ottimo lavoro e stiamo crescendo - riporta TMW - è un premio da condividere con tutti coloro che lavorano nel settore giovanile a partire dagli allenatori dei piccoli fino a Emiliano Bigica che ha dato ulteriore lustro al lavoro. Sono molto felice perché faccio parte di un’ottima società, una società importante a partire dalla proprietà della famiglia Mapei fino all’amministratore delegato Carnevali che ci sprona quotidianamente a voler crescere, migliorare e fare le cose nel modo migliore. - prosegue ancora Palmieri soffermandosi sulla strutture - Penso che si possa crescere sotto ogni aspetto, ma noi siamo fortunati perché abbiamo un’ottima società alle spalle come ce ne sono anche altre. Bisogna prestare la massima attenzione ai giovani perché da loro può nascere il futuro del calcio”.

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Sul movimento Azzurro e la difficoltà di lanciare i giovani - “Un pochettino ci raccontiamo peggio di quello che siamo, ci vuole grande voglia di credere nei giovani, farli giocare e crescere, di poter sbagliare e fare il percorso che serve per ambire ad affacciarsi nell’Olimpo del calcio. Il segreto è sempre quello: credere nei giovani, dargli la possibilità di emergere e sperare che con il lavoro di tutti quanti si possano raggiungere dei risultati. Poi ci vuole anche la fortuna nella vita come in tutte le cose, forse questo è un momento particolare, ma sono certo che possiamo fare meglio".

Sulle seconde squadre e la loro importanza - "Può essere importante perché la forbice fra la prima squadra e la Primavera è ampia. Penso che possa essere una scelta da condividere tutti assieme, molto importante in futuro per dare continuità al lavoro nel settore giovanile fino alla prima squadra per dargli una possibilità di capire cos’è il calcio dei grandi. Noi per certi aspetti siamo ancora indietro perché a 20-21 i giocatori non sono più giovani, ma da noi vengono considerati ancora tali sotto tutti gli aspetti. Siamo sempre un po' restii con i giovani e forse servirebbe più coraggio per raccogliere poi i frutti".

Sul finale di stagione in Serie B - “Era l’obiettivo primario della proprietà, dell’amministratore e di noi tutti da allenatore e giocatori che sono gli artefici principali di ciò che accade in campo, fino a me e agli altri collaboratori che fanno parte dello staff. Non era facile, dopo un anno difficilissimo, ma siamo sulla buonissima strada anche perché non è ancora finita, mancano otto partite tutte complicate, ma siamo consapevoli di essere a buon punto e dobbiamo accelerare per raggiungere un obiettivo importantissimo che non era scontato a inizio anno”.

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