
Totti: "Prima ero tutto per la Roma, ora non è più così. De Rossi diventerà un grande allenatore"
Francesco Totti è arrivato ieri in Russia, per l'International Rb Award di Mosca. Prima dell'evento però, l'ex capitano della Roma ha parlato all'emittente russa Match TV.
Cosa fai dopo il ritiro dal calcio?
"Dopo aver concluso la mia carriera da calciatore, per prima cosa sono stato dirigente della Roma due anni. Poi ho fatto altre cose, ma adesso vivo per il mio piacere personale e oggi sono felice di essere qui. Quando giocavo a calcio, la mia vita privata non esisteva. Ho sempre pensato che una volta terminata la mia carriera, tutto sarebbe diventato più tranquillo. Ma in realtà, per certi versi, la situazione è addirittura peggiorata. Prima ero tutto per la Roma, e con la Roma, adesso non è più così. La mia ultima partita contro il Genoa nel 2017 fu incredibile, ero contento che tutta la giornata fosse dedicata a me e allo stesso tempo preoccupato perché si trattava della fine di un ciclo della mia vita".
Cosa ne pensi di De Rossi?
"Penso che diventerà un grandissimo allenatore. Gli è mancata forse solo un po' di esperienza, ma obiettivamente come faceva a dire di no alla Roma? Ci ha giocato per venti lunghi anni. Ha doti straordinarie, conosce il calcio e può diventare un allenatore eccezionale".
Conosci bene Capello e Stankovic, famosi anche qui in Russia.
"Può piacere o no, ma Capello è un vincente e questa è la cosa che conta. Dejan lo conosco bene, ci siamo affrontati tante volte. Posso dire che è una persona stupenda. Può essere perfetto per qualsiasi squadra".
Sei qui con tuo figlio Cristian, anche lui calciatore.
"Gioca a calcio con piacere e si diverte, ma purtroppo deve portare il peso del nostro cognome. Anche se lui la prende con molta calma. Penso che ogni giovane abbia i suoi obiettivi e i suoi sogni. Molte persone vorrebbero diventare giocatori di Serie A e i giovani hanno bisogno di aiuto. Date loro una possibilità. Il problema per molti giovani calciatori sono i loro genitori. Mandano il figlio a giocare a calcio senza chiedergli la sua opinione. Il bambino lo sente e gioca con forza. Questo è sbagliato. Il calcio deve essere solo divertimento".







