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Chivu: "Roma, non è facile assorbire tutto. Con De Rossi sono rimasto sorpreso due volte"
C'è un po' di caos, forse troppo in casa Roma e la cosa non sta facendo piacere ai tifosi e all'ambiente, che si aspettavano qualcosa di totalmente diverso. Cristian Chivu non è di parere molto opposto e nell'intervista a La Gazzetta dello Sport lo ha in qualche modo fatto capire:
"La qualificazione in Champions l'ha già mancata di poco lo scorso campionato. Adesso si vive una fase di grande cambiamento, non è facile assorbire tutto, bisognerà vedere quanto velocemente i giocatori si adatteranno a Juric e al suo stile. Mica è semplice, anche perché ormai sono al terzo tecnico in meno di un anno. Certo, per status dico che la Roma dovrebbe sempre ambire a giocare la Champions".
L'ha sorpresa l'esonero di De Rossi?
"L'ho vissuto da compagno e da avversario. E per nessuno come per lui potrei dire che si vedeva che sarebbe diventato allenatore. Era un giocatore cerebrale. Sono rimasto sorpreso due volte: prima quando l'hanno chiamato al posto di Mou e poi adesso che l'hanno mandato via dopo un contratto rinnovato di 3 anni. Ai tecnici va dato tempo, questa è la verità. Vale soprattutto per quelli a cui l'organico è stato completato nelle ultime ore di mercato, non nasce da un giorno all'altro una squadra".
"La qualificazione in Champions l'ha già mancata di poco lo scorso campionato. Adesso si vive una fase di grande cambiamento, non è facile assorbire tutto, bisognerà vedere quanto velocemente i giocatori si adatteranno a Juric e al suo stile. Mica è semplice, anche perché ormai sono al terzo tecnico in meno di un anno. Certo, per status dico che la Roma dovrebbe sempre ambire a giocare la Champions".
L'ha sorpresa l'esonero di De Rossi?
"L'ho vissuto da compagno e da avversario. E per nessuno come per lui potrei dire che si vedeva che sarebbe diventato allenatore. Era un giocatore cerebrale. Sono rimasto sorpreso due volte: prima quando l'hanno chiamato al posto di Mou e poi adesso che l'hanno mandato via dopo un contratto rinnovato di 3 anni. Ai tecnici va dato tempo, questa è la verità. Vale soprattutto per quelli a cui l'organico è stato completato nelle ultime ore di mercato, non nasce da un giorno all'altro una squadra".
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