Berthold: "Germania, mancano centrali di livello e un centravanti di peso"
La Germania è chiamata a reagire dopo il flop a Russia 2018. La Mannschaft paga inoltre alcuni anni sotto tono, tanto da non essere stata sorteggiata come testa di serie e finire nello stesso girone della Spagna. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ha fatto il punto sulla selezione di Hansi Flick una vecchia conoscenza del calcio italiano, Thomas Berthold. Ex Verona e Roma, è uno dei grandi difensori tedeschi del passato con tre Mondiali all'attivo tra cui quello vittorioso di Italia '90:
Thomas Berthold, la Germania viene da un mondiale fallimentare. Cosa ci dobbiamo aspettare?
"Io mi aspetto sicuramente che passino il turno, che non sembra così difficile. La Germania del resto ha sempre avuto una storia abbastanza buona durante i Mondiali, grazie alla giusta mentalità. Nei tornei importanti la squadra c'è sempre stata ma dobbiamo guardare la situazione nella sua interezza e credo che questa Nazionale abbia alcune carenze".
Quali?
"Da tanto ci mancano centrali di altissimo livello e non abbiamo neanche un centravanti di peso".
Il centravanti manca dai tempi di Klose. Un fatto sorprendente per la scuola tedesca che ha avuto in passato grandi numeri 9
"Certo, è curioso che manchi da anni. Forse colpa degli stranieri e alla fine pagano i conti i giovani che non hanno spazio e di conseguenza anche la Nazionale".
Chi si aspetta come punta centrale?
"Sulla carta direi Havertz".
Fullkrug può essere l'idea per il numero 9?
"Sì ma parliamo di un giocatore che l'anno scorso era in Zweite Bundesliga e ha zero esperienza internazionale. Ha fisico ed è forte di testa, ma quando parliamo di un Mondiale ci sono altri difensori, altre squadre e poi quando le gare iniziano a contare davvero, e mi riferisco alla fase a eliminazione diretta, quell'esperienza fa la differenza".
Dietro c'è comunque Rudiger
"Sì, lui è certamente un gran difensore. Per il resto Hummels ha la sua età, Schlotterbeck solo qualche mese fa giocava ancora nel Friburgo e non ha esperienza internazionale. E poi c'è la questione esterni di difesa, che è una zona importante, impegnativa perché devi fare le due fasi, devi essere bravo tecnicamente e devi saper difendere. Lì non ci sono giocatori top".
In compenso centrocampo e trequarti sono top
"Zona centrale notevole, con Kimmich-Goretzka e anche gli esterni d'attacco sono di grande livello. Certo, non abbiamo il regista o un classico numero 10 ma a centrocampo abbiamo tanta scelta".
Le piace l'operato di Hansi Flick?
"Sì. Fa molto gruppo, è positivo ed è visto bene da stampa, tifosi, federazione. Ma quando ci sono i tornei non scende in campo Flick, bensì i giocatori e lui da solo non può fare miracoli".
Girone insidioso, con la Spagna nello stesso girone. Chi vede meglio?
"Secondo me la Spagna è avanti, l'ha fatto vedere agli Europei che è molto competitiva. Giappone e Costa Rica invece le ritengo inferiori, ma anche quattro anni fa sembravano tali Messico e Corea del Sud, per cui servirà essere attenti".
Quattro anni fa la squadra sembrava avere la pancia piena
"Pancia piena e troppe discussioni, quando il focus dev'essere solo il campo. E conta molto l'allenatore. Low ad esempio avrebbe dovuto lasciare quattro anni prima, dopo la vittoria del Mondiale in Brasile".
Chi può essere la rising star
"Musiala è il più interessante, ha grande talento e noto che non sente il peso sulle spalle. Gioca sciolto, la pressione gli scivola. Anche Moukoko sembra interessante, così come Wirtz sebbene venga da un lungo infortunio".
E il leader? Si è sentita l'assenza di un trascinatore quattro anni fa
"È naturale pensare al capitano, ossia Manuel Neuer. Ma il portiere è una posizione delicata. Sulla questione dovremmo chiedere conto al ct, perché la leadership cresce anche con lui che alla fine sceglie il suo leader. Joachim Low aveva la filosofia del tutti uguali, ma nel calcio non funziona così. Serve la gerarchia".