Casagrande (CFO Parma): "Abbiamo un modello ben definito. Fondamentale l'interazione tra area sportiva e finanziaria"
Il Chief Financial Officer (CFO) del Parma Valerio Casagrande ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Calcio e Finanza nel corso della quale ha trattato numerose questioni relative all'ambiente gialloblù. Di seguito vi riportiamo un estratto delle sue dichiarazioni: "Abbiamo un modello e un posizionamento sportivo molto ben definito, che portiamo avanti con grande consapevolezza e coerenza. La campagna trasferimenti si è perfezionata nel rispetto del perimetro finanziario programmato e così anche dal punto vista tecnico-sportivo è stata coerente con la nostra visione strategica basata tra le altre su giovani e player trading. Abbiamo contenuto brillantemente la spirale inflazionistica che tipicamente si genera in relazione ai costi a seguito del passaggio di un club dalla Serie B alla Serie A e da qui in avanti noteremo un sensibile miglioramento dei risultati economici rispetto quelli degli ultimi anni e l’allineamento con il percorso improntato al futuro raggiungimento della sostenibilità economico-finanziaria del club".
E ancora: "In questi ultimi anni si sono verificati tre eventi che hanno accentuato le necessità finanziarie: la coda degli effetti negativi del covid e la retrocessione in Serie B, nonché la permanenza in tale campionato per due stagioni. A queste circostanze sicuramente non positive, la proprietà ha risposto con grande determinazione, profondendo un impegno ancora maggiore e permettendo al club di mantenere una capitalizzazione costantemente positiva e di evitare l’indebitamento finanziario, per giunta, senza ricorrere alla leva, concessa al settore un paio di anni fa, di rateizzare il debito fiscale. Una linea di condotta improntata alla serietà e al rispetto della comunità dei contribuenti, cioè tutti noi".
Casagrande ha quindi proseguito così: "Ritengo l’interazione tra area sportiva e finanziaria in sede di calcio mercato come elemento fondamentale per la sanità economico-finanziaria di un club. E nel caso del Parma credo sia adeguatamente governata e tempestivamente presidiata. Tutto questo grazie all’imprinting della proprietà, alla proficua collaborazione e alla competenza di tutte le parti, nonché alla consapevolezza che un tale approccio determina buon governo societario e amplia le opportunità di raggiungimento degli obiettivi aziendali".
Sulla questione degli stadi in Italia: "Credo che sia la principale priorità del settore. Lo “stadio di proprietà” in senso allargato, ossia comprendendo anche la fattispecie della concessione dell’impianto per plurime decadi, rappresenta l’asset materiale più importante per un club, gli garantisce un flusso costante di entrate, è determinante nel raggiungimento della sostenibilità economico – finanziaria e consente alla società di porsi in una prospettiva di pianificazione di lungo periodo".
Su possibili interventi del Governo nel calcio: "Sono auspicabili interventi normativi – e mi sembra di cogliere segnali confortanti provenienti dal Governo a tal proposito – che migliorino il buon punto di partenza rappresentato dalla “legge stadi”. L’obiettivo dovrebbe, in particolare, essere quello di semplificare l’iter burocratico, attualmente molto complesso e che prevede l’interlocuzione con una molteplicità di soggetti, e di introdurre delle agevolazioni fiscali al fine di incentivare gli investimenti. L’innesco di un processo di rinnovamento infrastrutturale – mi permetto di dire – non avrebbe, peraltro, ricadute benefiche solo sul mondo calcistico. Esistono, infatti, numerosi studi sugli impatti economico-sociali di un nuovo stadio che mostrano i significativi effetti positivi sul benessere economico e sociale della comunità cittadina. Insomma, non è solo una questione specifica delle società di calcio, ma interessa l’economia del Paese nella sua globalità".