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Brambati: "Non ho ancora capito il progetto Juve e Milan. E il loro mercato"
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Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti:
Massimo Brambati: " Milan e Juve gestioni societarie discutibili. La Juve è difficile batterla."
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A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è arrivato il momento di Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore.
Impallomeni dice che Guardiola dovrebbe dimettersi, per la sua storia di allenatore non comune. Perché sta vivendo una mediocrità che non ha mai vissuto:
"Non sarebbe un segno di debolezza questo? Proprio perché è grande. Io penso che lui si senta anche responsabile, almeno in parte, di questa annata del City. Contano tanto i giocatori che scendono in campo e la mancanza di Rodri e di una serie di giocatori importanti si è fatta sentire, perché sono gli interpreti tecnici e delle tue idee. Detto questo, credo che Guardiola in questo momento può dimostrare che anche nella difficoltà può uscirne fuori. In una carriera colma di trofei un passaggio a vuoto ci può stare.
Se deve scegliere tra lui e Ancelotti per costruire una squadra, chi sceglierebbe?
"Sarei in grande difficoltà, dipende molto dai giocatori che ho a disposizione. Se devo prendere uno per l'Inter, prendo Ancelotti che è un gestore di giocatori importanti, se ho il Barcellona per stile e filosofia prendi Guardiola. Dipende dal club, dai giocatori e dalla filosofia che ha una certa società. Come se mi dicessi oggi Milan e Juve, di cui non ho capito ancora il progetto. Che a gennaio sono già fuori dal giro Scudetto, con tutto quello che hanno costruito e messo sul mercato. Giuntoli è già un anno e mezzo che è alla Juve, e anche Ibrahimovic non è arrivato ora. Non capisco il progetto e come si muovono sul mercato. Mi pare vadano a tentoni, non con idee chiare. Sono sincero: io non avrei mai dato certe cifre per Koopmeiners e Nico Gonzalez. Ma anche Douglas Luiz e Di Gregorio. Come il Milan che ha rimesso sul mercato Pavlovic. Hai smentito il mercato di sei mesi fa, così come anche con Emerson Royal. Io non ho parole. Milan e Juve sono già fuori dai giochi non da adesso ma dai primi di gennaio. E non può essere per due squadre così. Due squadre che ricostruiscono e investono così tanto non va. Che progetto è con Conceicao, che ha un contratto breve? Alla Juve con questi risultati Allegri era già a casa. Sembra sia diventata una società normale ora la Juve".
La Juve può mettere in difficoltà il Napoli?
"C'è un aspetto positivo nella Juventus, che è difficile batterla. Sono 16 pareggi, ha perso solo in semifinale di Supercoppa e una volta sola in Champions. Questo significa che un aspetto positivo c'è ma non puoi sbandierarlo ai quattro venti quando sei il tecnico della Juve. Non puoi dirlo perché guidi la Juve. Lo possono dire gli addetti ai lavori di questo fatto, non l'allenatore. Dove può mettere in difficoltà il Napoli? Se tiene palla e riesce a far sì che il Napoli non crei delle ripartenze. A favore del Napoli c'è l'eventuale pressione alta o che faccia una partita di rimessa. E' comunque una partita aperta".
Impallomeni dice che Guardiola dovrebbe dimettersi, per la sua storia di allenatore non comune. Perché sta vivendo una mediocrità che non ha mai vissuto:
"Non sarebbe un segno di debolezza questo? Proprio perché è grande. Io penso che lui si senta anche responsabile, almeno in parte, di questa annata del City. Contano tanto i giocatori che scendono in campo e la mancanza di Rodri e di una serie di giocatori importanti si è fatta sentire, perché sono gli interpreti tecnici e delle tue idee. Detto questo, credo che Guardiola in questo momento può dimostrare che anche nella difficoltà può uscirne fuori. In una carriera colma di trofei un passaggio a vuoto ci può stare.
Se deve scegliere tra lui e Ancelotti per costruire una squadra, chi sceglierebbe?
"Sarei in grande difficoltà, dipende molto dai giocatori che ho a disposizione. Se devo prendere uno per l'Inter, prendo Ancelotti che è un gestore di giocatori importanti, se ho il Barcellona per stile e filosofia prendi Guardiola. Dipende dal club, dai giocatori e dalla filosofia che ha una certa società. Come se mi dicessi oggi Milan e Juve, di cui non ho capito ancora il progetto. Che a gennaio sono già fuori dal giro Scudetto, con tutto quello che hanno costruito e messo sul mercato. Giuntoli è già un anno e mezzo che è alla Juve, e anche Ibrahimovic non è arrivato ora. Non capisco il progetto e come si muovono sul mercato. Mi pare vadano a tentoni, non con idee chiare. Sono sincero: io non avrei mai dato certe cifre per Koopmeiners e Nico Gonzalez. Ma anche Douglas Luiz e Di Gregorio. Come il Milan che ha rimesso sul mercato Pavlovic. Hai smentito il mercato di sei mesi fa, così come anche con Emerson Royal. Io non ho parole. Milan e Juve sono già fuori dai giochi non da adesso ma dai primi di gennaio. E non può essere per due squadre così. Due squadre che ricostruiscono e investono così tanto non va. Che progetto è con Conceicao, che ha un contratto breve? Alla Juve con questi risultati Allegri era già a casa. Sembra sia diventata una società normale ora la Juve".
La Juve può mettere in difficoltà il Napoli?
"C'è un aspetto positivo nella Juventus, che è difficile batterla. Sono 16 pareggi, ha perso solo in semifinale di Supercoppa e una volta sola in Champions. Questo significa che un aspetto positivo c'è ma non puoi sbandierarlo ai quattro venti quando sei il tecnico della Juve. Non puoi dirlo perché guidi la Juve. Lo possono dire gli addetti ai lavori di questo fatto, non l'allenatore. Dove può mettere in difficoltà il Napoli? Se tiene palla e riesce a far sì che il Napoli non crei delle ripartenze. A favore del Napoli c'è l'eventuale pressione alta o che faccia una partita di rimessa. E' comunque una partita aperta".
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