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Vernazza sulla GdS: "Conceicao al Milan, impatto alla Conte. Chi sgobba, vince"
Il giornalista Sebastiano Vernazza, intervenuto come di consueto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato l'impatto al di sopra delle aspettative di mister Sergio Conceicao sul mondo Milan: "Il nuovo Milan ha reagito alla deriva della gestione Paulo Fonseca ed è riemerso dagli svantaggi contro Juve e Inter in Supercoppa. Reazione è la parola chiave del primo miglio milanista di Sergio Conceiçao, allenatore appena arrivato e subito vincente. Chi corre controvento dimostra carattere, temperamento e resistenza, valori che Conceiçao ha inculcato alla squadra nei due intervalli di Riad. Nel quarto d’ora di pausa contro l’Inter, ha spaccato un televisore, per rendere meglio l’idea. E niente giorno di riposo, nonostante la vittoria e il lungo volo di rientro: lavoro continuo, chi sgobba ottiene.
In estate, la gran parte dei milanisti avrebbe voluto Antonio Conte, ma l’ex ct era troppo costoso ed esigente per i parametri del club. Nell’inverno del loro scontento, Cardinale e Ibrahimovic hanno virato su Sergio Conceiçao, a suo modo una specie di Antonio Conte portoghese, per come si relaziona con il gruppo e per come vive le partite. Esige fatica e impegno, sudore e sofferenza, tale e quale l’allenatore del Napoli.
I due si somigliavano come giocatori, nella diversità dei ruoli. Conte era un mediano d’assalto, Conceiçao un’ala destra combattiva. Tutti e due mostravano tempra e personalità, qualità perpetrate nelle seconde vite da allenatori. Come direbbe Rino Gattuso, se si nasce quadrati, non si può morire rotondi. Gli spigoli aiutano a difendersi dagli urti degli avversari e dei critici".
In estate, la gran parte dei milanisti avrebbe voluto Antonio Conte, ma l’ex ct era troppo costoso ed esigente per i parametri del club. Nell’inverno del loro scontento, Cardinale e Ibrahimovic hanno virato su Sergio Conceiçao, a suo modo una specie di Antonio Conte portoghese, per come si relaziona con il gruppo e per come vive le partite. Esige fatica e impegno, sudore e sofferenza, tale e quale l’allenatore del Napoli.
I due si somigliavano come giocatori, nella diversità dei ruoli. Conte era un mediano d’assalto, Conceiçao un’ala destra combattiva. Tutti e due mostravano tempra e personalità, qualità perpetrate nelle seconde vite da allenatori. Come direbbe Rino Gattuso, se si nasce quadrati, non si può morire rotondi. Gli spigoli aiutano a difendersi dagli urti degli avversari e dei critici".
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