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I giovani si tingono d’azzurro: qualcosa sta cambiando?
Comuzzo e Savona che, vestiti d’azzurro, hanno gli occhi che brillano. Sono in Nazionale, un sogno che ogni giovanissimo calciatore ha nel proprio, personale, cassetto. Il primo, gioiello della Fiorentina, è un 2005. L’altro, scovato da Thiago Motta nella Next Gen bianconera, è un 2003. Insomma, una ventata d’aria fresca e, attenzione, non ci sono solo loro nella “nuova” Nazionale di Spalletti. Da Pisilli (2004) a Udogie (2002), passando per i vari Cambiaso (2000), Daniel Maldini (2001) e il buon Kean. Eh sì, magari a tanti sembrerà strano ma l’attaccante della Viola è un 2000. In giro da tempo immemore, pare finalmente maturato al punto giusto (l’aria di Firenze gli sta facendo bene). Che bello… Nulla contro i “veterani”, quelli che tirano la carretta e sanno cosa fare quando la palla scotta ma, onestamente, è bello sapere che c’è una nuova frangia azzurra che ha entusiasmo e pure qualità. I due attaccanti principe della Nazionale, ossia Retegui e Kean, hanno, rispettivamente, 25 e 24 anni. Insomma, sono ancora nella fase ascensionale per quanto riguarda la loro carriera.
La Nations League mi interessa quanto le fasi riproduttive di una lucertola ma, almeno, dà la possibilità a Spalletti di testare nuovi giocatori e, appunto, diversi giovani. L’ho criticato molto il CT, sono arrivato a chiederne anche l’allontanamento ma, onestamente, mi sono ricreduto. In questa sua seconda fase da allenatore della Nazionale sta facendo tutto al meglio. Non parlo solo dei (positivi) risultati ma dell’approccio al ruolo. Mi pare molto più saggio nelle scelte e più aperto nell’ascoltare il parere altrui. Un segnale incoraggiante, la dimostrazione che Spalletti è un vero uomo di calcio che sa evolversi e, quindi, migliorarsi.
Non mi importa se vinceremo o meno la Nations League (l’appuntamento vero è il Mondiale), tuttavia mi auguro che questo contagioso entusiasmo azzurro possa proseguire nel tempo. Belgio e Francia sono due avversarie toste. Anche se non allineate con gli astri, restano due corazzate del calcio europeo con molto talento (soprattutto in casa francese). Motivo in più per tentare di fare risultato, così da avere ancor più argomenti per supportare una Nazionale che piace sempre di più (almeno al sottoscritto).
Fermare il campionato a questo punto è un delitto. Per fortuna la Nazionale non è sconcertante come in passato. Quindi, si lascia guardare. Non era affatto scontato. Il merito è di Spalletti, dei giovani, di un calcio italiano più divertente ed imprevedibile e degli astri che, questa volta, sembrano perfettamente allineati con l’azzurro della maglia italiana.
Una riflessione off topic… Basta con la storia di Kean migliore di Vlahovic. Il contesto e la fiducia fanno moltissimo, soprattutto se si è un attaccante di professione. Felice per Kean, anzi felicissimo, ma il paragone non ha senso. Kean, alla Juventus, ha avuto molte occasioni ma non le ha sfruttate (un po’ per colpa sua, un po’ per colpe altrui). Ora è radioso a Firenze e va benissimo così. Il passato va lasciato alle spalle… E poi direi che Vlahovic ha già i suoi problemi da risolvere, no?
La Nations League mi interessa quanto le fasi riproduttive di una lucertola ma, almeno, dà la possibilità a Spalletti di testare nuovi giocatori e, appunto, diversi giovani. L’ho criticato molto il CT, sono arrivato a chiederne anche l’allontanamento ma, onestamente, mi sono ricreduto. In questa sua seconda fase da allenatore della Nazionale sta facendo tutto al meglio. Non parlo solo dei (positivi) risultati ma dell’approccio al ruolo. Mi pare molto più saggio nelle scelte e più aperto nell’ascoltare il parere altrui. Un segnale incoraggiante, la dimostrazione che Spalletti è un vero uomo di calcio che sa evolversi e, quindi, migliorarsi.
Non mi importa se vinceremo o meno la Nations League (l’appuntamento vero è il Mondiale), tuttavia mi auguro che questo contagioso entusiasmo azzurro possa proseguire nel tempo. Belgio e Francia sono due avversarie toste. Anche se non allineate con gli astri, restano due corazzate del calcio europeo con molto talento (soprattutto in casa francese). Motivo in più per tentare di fare risultato, così da avere ancor più argomenti per supportare una Nazionale che piace sempre di più (almeno al sottoscritto).
Fermare il campionato a questo punto è un delitto. Per fortuna la Nazionale non è sconcertante come in passato. Quindi, si lascia guardare. Non era affatto scontato. Il merito è di Spalletti, dei giovani, di un calcio italiano più divertente ed imprevedibile e degli astri che, questa volta, sembrano perfettamente allineati con l’azzurro della maglia italiana.
Una riflessione off topic… Basta con la storia di Kean migliore di Vlahovic. Il contesto e la fiducia fanno moltissimo, soprattutto se si è un attaccante di professione. Felice per Kean, anzi felicissimo, ma il paragone non ha senso. Kean, alla Juventus, ha avuto molte occasioni ma non le ha sfruttate (un po’ per colpa sua, un po’ per colpe altrui). Ora è radioso a Firenze e va benissimo così. Il passato va lasciato alle spalle… E poi direi che Vlahovic ha già i suoi problemi da risolvere, no?
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