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22 febbraio 2010, l'Inter in 9 minuti dopo 38 minuti. Mourinho mostra le manetteTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

22 febbraio 2010, l'Inter in 9 minuti dopo 38 minuti. Mourinho mostra le manette

Il 22 febbraio del 2010, a San Siro, si gioca Inter-Sampdoria. Una partita non semplice, visto che i doriani possono contare su Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini, tanto da diventare - più avanti nel corso della stagione - arbitro dello Scudetto con una vittoria contro la Roma sulla strada del Triplete nerazzurro. Dopo 38 minuti, quella sera, l'Inter è già in nove contro undici, con José Mourinho che a favore delle telecamere fa il segno delle manette, come se fosse arrestato. Un gesto forte, anche se la partita finirà zero a zero.

Arriverà una squalifica di tre giornate. Il dispositivo del Giudice Sportivo spiegherà la decisione così: "per avere, nel corso della gara contestato ripetutamente l'operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo e al 10° del secondo tempo, 'le manette', con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo". Mou verrà punito per le "espressioni ingiuriose" all'arbitro Tagliavento e agli assistenti "nell'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliato e contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre".


"Un gesto male interpretato - disse ai tempi Eladio Parames, portavoce di Mourinho - Non aveva nulla a che vedere con l'arbitro. Voleva dire una cosa diversa: 'Potete anche portarmi via, arrestarmi, ma tanto la mia squadra è forte e vince lo stesso, anche se giochiamo in nove"'. Invece Massimo Moratti spiegherà così. "Le manette? Solo Josè conosce il significato del suo gesto, lui l'ha fatto e lui lo deve spiegare. Forse intendeva che vogliono fermarci". E dopo la squalifica di tre giornate. "Non ci aspettavamo una stangata così forte".