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Il calcio italiano è tornato quello di un tempo? I Want to Believe
Bentornata Europa. Le pause della Nazionale sono difficili da digerire, soprattutto quando entrano in tackle su un campionato avvincente come il nostro o interrompono la splendida cadenza delle coppe europee.
Fatta eccezione per Milan-Juventus (una delle partite meno avvincenti della storia recente), bisogna ammettere che il calcio italiano sta offrendo uno spettacolo decisamente interessante, sia all’interno dei confini nazionali che fuori dal nostro giardino di casa. La classifica della Serie A vede cinque squadre raccolte in due punti mentre, in Europa, ci stiamo togliendo delle soddisfazioni non da poco. Attenzione, non siamo neanche a metà del cammino, eppure qualcosa di estremamente godereccio si è già visto…
In tanti si chiedono se il calcio italiano sia tornato quello di un tempo… Bene, la risposta non è semplice. Forse, rispetto a qualche anno fa, ci sono più allenatori che osano e, probabilmente la mancanza di una corazzata in grado di dominare su tutte le altre, ha reso più spettacolare il nostro torneo di casa. Anche in Europa abbiamo fatto passi da gigante. Le tante finali europee raggiunte (purtroppo quasi tutte perse) e la vittoria dell’Atalanta in Europa League lo scorso anno è come se ci avessero sbloccato. Abbiamo compreso che possiamo giocarcela con tutti, o quasi, anche nelle manifestazioni europee. Non avremo i migliori giocatori al mondo ma sappiamo giocare un buon calcio e, inutile nasconderci, siamo ancora i migliori quando c’è da difendere con il coltello tra i denti.
Anche sul fronte polemiche, c’è meno tensione. Sapete perché? Tutti hanno un solo e unico nemico: il VAR e come andrebbe utilizzato. Avere un nemico comune fa comodo a tutti quanti, visto che si evitano battaglie logoranti tra club.
Inoltre, il pubblico sembra essere cresciuto. Non solo in termini di presenza negli stadi ma anche a livello calcistico. Si comprende meglio il gioco, forse perché qualche risultato è arrivato. Se non vincono sempre le solite, è un bene per l’intero movimento, no?
Infine non va sottovalutato neppure l’impatto della “nuova” Nazionale. Vedere un’Italia intraprendente fa piacere e, soprattutto, valorizza i nostri talenti. Non avremo veri top player ma, a volte, la fiducia nei propri mezzi si acquista anche giocando bene in campo contro quelli che vengono dipinti come i migliori…
Tuttavia, prima di poter asserire che il calcio italiano è tornato ad essere una superpotenza, è necessario attendere altri “buoni risultati”. Bisogna continuare a credere in quel che si fa e sperare che, alla fine, qualche trofeo venga alzato al cielo da capitani di squadre italiane. Fermarsi a metà dell’opera sarebbe delittuoso. Come recitava lo slogan del film di X-Files: I Want to Believe!
Fatta eccezione per Milan-Juventus (una delle partite meno avvincenti della storia recente), bisogna ammettere che il calcio italiano sta offrendo uno spettacolo decisamente interessante, sia all’interno dei confini nazionali che fuori dal nostro giardino di casa. La classifica della Serie A vede cinque squadre raccolte in due punti mentre, in Europa, ci stiamo togliendo delle soddisfazioni non da poco. Attenzione, non siamo neanche a metà del cammino, eppure qualcosa di estremamente godereccio si è già visto…
In tanti si chiedono se il calcio italiano sia tornato quello di un tempo… Bene, la risposta non è semplice. Forse, rispetto a qualche anno fa, ci sono più allenatori che osano e, probabilmente la mancanza di una corazzata in grado di dominare su tutte le altre, ha reso più spettacolare il nostro torneo di casa. Anche in Europa abbiamo fatto passi da gigante. Le tante finali europee raggiunte (purtroppo quasi tutte perse) e la vittoria dell’Atalanta in Europa League lo scorso anno è come se ci avessero sbloccato. Abbiamo compreso che possiamo giocarcela con tutti, o quasi, anche nelle manifestazioni europee. Non avremo i migliori giocatori al mondo ma sappiamo giocare un buon calcio e, inutile nasconderci, siamo ancora i migliori quando c’è da difendere con il coltello tra i denti.
Anche sul fronte polemiche, c’è meno tensione. Sapete perché? Tutti hanno un solo e unico nemico: il VAR e come andrebbe utilizzato. Avere un nemico comune fa comodo a tutti quanti, visto che si evitano battaglie logoranti tra club.
Inoltre, il pubblico sembra essere cresciuto. Non solo in termini di presenza negli stadi ma anche a livello calcistico. Si comprende meglio il gioco, forse perché qualche risultato è arrivato. Se non vincono sempre le solite, è un bene per l’intero movimento, no?
Infine non va sottovalutato neppure l’impatto della “nuova” Nazionale. Vedere un’Italia intraprendente fa piacere e, soprattutto, valorizza i nostri talenti. Non avremo veri top player ma, a volte, la fiducia nei propri mezzi si acquista anche giocando bene in campo contro quelli che vengono dipinti come i migliori…
Tuttavia, prima di poter asserire che il calcio italiano è tornato ad essere una superpotenza, è necessario attendere altri “buoni risultati”. Bisogna continuare a credere in quel che si fa e sperare che, alla fine, qualche trofeo venga alzato al cielo da capitani di squadre italiane. Fermarsi a metà dell’opera sarebbe delittuoso. Come recitava lo slogan del film di X-Files: I Want to Believe!
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