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Juventus-Cagliari, Gigi Piras: "A Torino nulla da perdere, andiamo a giocarcela"
Juventus-Cagliari è stata spesso e volentieri la sua partita.
La sfida che attendeva con maggiore entusiasmo e trepidazione. E, col suo implacabile fiuto del gol, diverse volte ha impallinato i bianconeri, sia in casa che in trasferta.
Gigi Piras, grande bomber del Cagliari che fu, presenta la gara di domenica dell’Allianz Stadium… con un occhio al passato e ai suoi ricordi “in bianco e nero”.
Gigi, quante chance ha il Cagliari di portare a casa qualche punto da Torino contro la Juventus?
“Intanto diciamo che ai rossoblù potrebbe anche girare bene, ma ovviamente le partite da vincere sono quelle contro le parigrado. A Torino puoi fare solo bella figura: andremo a giocarci le nostre carte con animo sereno e tranquillo, esattamente come facevamo noi ai miei tempi. Poi quello che verrà verrà.”
Il morale del gruppo, dopo l’impresa di Parma, sarà sicuramente alto. La sensazione è che la squadra voglia seriamente provare a impensierire una Juventus che, da par suo, è in continua crescita.
“A Parma il Cagliari ha dimostrato carattere, reagendo sempre con personalità ai gol degli emiliani. Alla fine ha vinto la partita, a mio avviso, meritatamente. Poi va anche ricordato che la Juve ha giocato mercoledì a Lipsia una gara difficile e impegnativa, spendendo tantissime energie. Tra l’altro ha perso per infortunio due pedine molto importanti come Bremer e Nico Gonzalez.
Se i sardi la metteranno sul piano della grinta e della corsa potranno fare la loro bella figura. Come l’hanno fatta a Parma.”
Considerando che l’undici di Thiago Motta sembra soffrire particolarmente le difese schierate, a suo avviso Nicola dovrebbe puntare su una strategia d’attesa, difendendosi basso per poi ripartire in contropiede, o è comunque auspicabile aggredire e pressare i bianconeri, esattamente come è stato fatto col Parma?
“Io li presserei alti. Anche perché poi loro uomo contro uomo, con Yildiz da una parte e Conceicao dall’altra, sanno creare la superiorità numerica e fare male. Andandoli a prendere alti intanto non ce li porteremmo nella nostra area di rigore, e poi avremmo più tempo per difenderci uniti e compatti. Senza dimenticare che anche noi abbiamo le nostre armi per creare palle gol e impensierire la loro retroguardia.”
La sfida che attendeva con maggiore entusiasmo e trepidazione. E, col suo implacabile fiuto del gol, diverse volte ha impallinato i bianconeri, sia in casa che in trasferta.
Gigi Piras, grande bomber del Cagliari che fu, presenta la gara di domenica dell’Allianz Stadium… con un occhio al passato e ai suoi ricordi “in bianco e nero”.
Gigi, quante chance ha il Cagliari di portare a casa qualche punto da Torino contro la Juventus?
“Intanto diciamo che ai rossoblù potrebbe anche girare bene, ma ovviamente le partite da vincere sono quelle contro le parigrado. A Torino puoi fare solo bella figura: andremo a giocarci le nostre carte con animo sereno e tranquillo, esattamente come facevamo noi ai miei tempi. Poi quello che verrà verrà.”
Il morale del gruppo, dopo l’impresa di Parma, sarà sicuramente alto. La sensazione è che la squadra voglia seriamente provare a impensierire una Juventus che, da par suo, è in continua crescita.
“A Parma il Cagliari ha dimostrato carattere, reagendo sempre con personalità ai gol degli emiliani. Alla fine ha vinto la partita, a mio avviso, meritatamente. Poi va anche ricordato che la Juve ha giocato mercoledì a Lipsia una gara difficile e impegnativa, spendendo tantissime energie. Tra l’altro ha perso per infortunio due pedine molto importanti come Bremer e Nico Gonzalez.
Se i sardi la metteranno sul piano della grinta e della corsa potranno fare la loro bella figura. Come l’hanno fatta a Parma.”
Considerando che l’undici di Thiago Motta sembra soffrire particolarmente le difese schierate, a suo avviso Nicola dovrebbe puntare su una strategia d’attesa, difendendosi basso per poi ripartire in contropiede, o è comunque auspicabile aggredire e pressare i bianconeri, esattamente come è stato fatto col Parma?
“Io li presserei alti. Anche perché poi loro uomo contro uomo, con Yildiz da una parte e Conceicao dall’altra, sanno creare la superiorità numerica e fare male. Andandoli a prendere alti intanto non ce li porteremmo nella nostra area di rigore, e poi avremmo più tempo per difenderci uniti e compatti. Senza dimenticare che anche noi abbiamo le nostre armi per creare palle gol e impensierire la loro retroguardia.”
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