L'IMBOSCATA - La Juve scivola in classifica, sale l'irritazione nei confronti di Thiago Motta e squadra. Dieci domande al tecnico bianconero. Il "tempo" che il contratto gli garantisce. Giallo Douglas Luiz. Matilde nei cuori
di Andrea Bosco
Ho pensato a lungo come affrontare questo tema. Qui ogni settimana io scrivo di calcio e di Juventus, e lo farò anche stavolta. Ma prima sento la necessità di scrivere qualche parola sul tragico incidente che ha causato la scomparsa di Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice morta in pista: una terribile caduta mentre si stava allenando. Ho una figlia che oggi ha 47 anni: bambina, ha praticato senza grande passione alcuni sport, anche lo sci. Non ho mai pensato le potesse capitare qualcosa di tragico. Uno non pensa che lo sport, che è vita, possa trasformarsi in dolore e lutto. Ho pensato allo strazio dei genitori di Matilde. Dentro di me, sento l'esigenza di condividere il mio cordoglio con chi abitualmente segue la mia rubrica. Un abbraccio ai genitori di Matilde e a sua sorella. Sapere che Matilde è entrata nei cuori di tante persone, come è accaduto a me, forse potrà lenire il loro grande dolore.
Lo spettacolo, come usa dire, "deve continuare". E quindi — anche se (lo confesso) di malavoglia — ecco la consueta juventineide. Dopo l'ennesimo pareggio (meritatissimo dal Parma) e senza, per una volta, strascichi polemici per l'arbitraggio, l'irritazione nei confronti di Thiago Motta e della Juve tutta, sta montando. Non siamo ancora alla bocciatura, ma va rammentato che ad ogni turno di campionato, la Juventus sta scivolando in classifica. Troppi pareggi, gioco altalenante e una perduta imperforabilità difensiva, "saltata" dopo l'infortunio a Bremer. Alla assenza di Bremer si sono sommate quelle di Koopmeiners, di Milik, di Nico, sempre a causa di infortuni. Non me la sento di aggiungere anche quella di Douglas Luiz: nessun infortunio, solo un mistero. Il "giallo" di un giocatore che in Premier era un fattore e che a Torino proprio non riesce ad esprimersi. La Juventus è in costruzione. Ma Thiago Motta sbaglierebbe a pensare di avere il "tempo" che il contratto gli garantisce. Alla Juventus il tempo è "relativo". E quello che oggi è bianco, domani può diventare nero. Se sei bravo diventa bianconero. Non mi piacciono i paragoni che continuano a fiorire sui media con la Juventus di Allegri. E neppure mi piacciono le vedove di Antonio Conte. Ma Thiago Motta deve fare i conti, con se stesso, prima di farli con la dirigenza, la squadra e i tifosi. So che non mi risponderà. Ma con il dovuto rispetto per il suo (difficile) lavoro, pongo qui a Motta le canoniche dieci domande.
È questo il percorso che ipotizzava, per la Juventus, prima che la stagione iniziasse? Quanto ottenuto finora in campionato e in Champion's lo reputa soddisfacente?
La Juventus non sembra avere una condizione fisica ottimale. Si gioca molto (certamente troppo) ma contro un Parma che correva, la Juventus visibilmente camminava: quali sono le ragioni?
Lei è stato chiamato anche per dare una nuova mentalità alla squadra, storicamente ancorata principalmente al risultato. Dall'esterno sembra che i giocatori siano più preoccupati di effettuare il "suo" gioco, piuttosto che assecondare il proprio istinto. È solo una impressione?
A lungo Danilo è rimasto in panchina. Ora a Danilo è stata concessa ripetutamente fiducia con risultati non ottimali. Danilo resterà una priorità?
Che cosa ha Douglas Luiz: perché non riesce a sbloccarsi?
Non crede che cambiare costantemente ruolo e posizione in campo a Cambiaso, alla fine, (nonostante l'acclarata duttilità) lo danneggi?
Yildiz dietro a Vlahovic con Conceicao a destra e Weah a sinistra, facendo retrocedere Koopmeiners in mezzo al campo con Locatelli può essere un modulo praticabile?
Per settimane Di Gregorio non è stato giudicabile, considerato che nessuno riusciva a tirargli in porta. Oggi Perin sembra più in forma e soprattutto più maturo di lui. Non crede che questa girandola di "alternanze" alla fine possa risultare dannosa?
Non è chiaro se a gennaio la Juventus tornerà sul mercato: dovesse farlo, quali sono gli identikit dei giocatori che a suo parere potrebbero servirle?
La squadra è giovane. E lei ha avuto coraggio a lanciare giocatori promettenti come Savona. Ma i giovani inevitabilmente pagano l'inesperienza in un torneo come la serie A. Un atteggiamento più "coperto" in campo potrebbe, a suo parere, aiutarli?
Non ci saranno, suppongo, risposte. Ma forse qualche collega farà sua qualcuna di queste domande e la girerà a Motta. La Juventus va indubbiamente aiutata. Ma recita il proverbio: "Aiutati, che il ciel ti aiuta".