
Analisi tattica Parma-Juventus: un passo indietro che preoccupa.
Dopo una serie di prestazioni interessanti della Juventus targata Igor Tudor, a Parma la Juventus sembra rivedere i fantasmi della vecchia gestione. Lo spostamento della partita, causa la perdita dell'amato Papa Francesco, ha sicuramente creato delle difficoltà alla squadra, ma non da giustificare una prestazione così. Tudor sceglie di confermare oramai 1-3-4-2-1 con le uniche due varianti di formazione dovute alle defezioni di Koopmeiners e la non perfetta forma di Kenan Yildiz. Al loro posto Tudor sceglie di affidarsi a Nico Gonzalez con Cambiaso largo a sinistra e, per la prima volta dal suo arrivo, Kolo Muani al fianco di Vlahovic.In fase di non possesso la Juventus sceglie un atteggiamento più conservativo, non andando ad aggredire alto il Parma uomo su uomo e lasciando la possibilità sia di costruire dal basso che di poter provare il rilancio lungo sulle punte. Il tecnico del Parma Chivu sceglie di mettere due punte di peso in avanti, Bonny e Pellegrino. Questa mossa costringe la la retroguardia bianconera a tenere sempre due centrali su tre il marcatura sui lanci lunghi, condizionando anche la fase di possesso della Juventus. In fase di sviluppo infatti Veiga e Kelly sono soprattutto preoccupati di non perdere i riferimenti di Bonny E Pellegrino. Così la Juventus non riesce a sfruttare le qualità dell'inglese in inserimento offensivo, con il solo Kalulu che nel primo tempo si lascia andare in scorribande nella metà campo parmigiana. I bianconeri non riescono ad essere mai veramente pericolosi dalle parti di Suzuki. Ma nemmeno il Parma crea grossi pericoli dalle parti di Di Gregorio, fino al 46esimo minuto. Qui la Juventus rivede i fantasmi del passato: errore individuali gravi che costano la rete avversaria. Il primo lo compie Cambiaso, che su una palla alta poco più avanti del limite dell'aria tenta un improbabile controllo di esterno.
Il suo errore favorisce il controllo palla del Parma che sullo sviluppo apre su Valeri a sinistra. Qui Nico Gonzalez non accenna la minima pressione, e McKennie colpevolmente si trova in una posizione inutile dove non ha avversari da controllare, non andando a supportare Nico nel contrastare il traversone. L'ultimo errore lo commette Kelly che completamente fuori tempo si fa sovrastare da Pellegrino. Nella ripresa la Juventus prova a spingere per recuperare lo svantaggio. Ma ecco che un dato fa capire che una lacuna non è stata ancora colmata. Sono sei i calci d'angolo battuti nella ripresa, e zero sono le occasioni create. La mancanza di soluzioni su palla inattiva resta forse il dato più preoccupante della trasferta di Parma. Come la sensazione che nell'assalto della ripresa l'unica soluzione sia "palla Conceicão e che Dio ce la mandi buona". Se proprio bisogna trovare un lato positivo della partita, forse è proprio l'ingresso del portoghese, dimostratosi il più pericoloso dei bianconeri. Tudor a fine partita ha parlato di mancanza di ritmo, e in parte siamo d'accordo con lui. Ma le disattenzione individuali unite alla mancanza di pericolosità su palla inattiva sono sono i gravi difetti a cui il tecnico croato deve porre rimedio se vuole avere la speranza di riacciuffare il quarto posto.







