
Per funzionare alla Juventus serve la personalità oltre alla tecnica: qualcuno ha già fallito...
Risolta momentaneamente la "pratica" allenatore e messa in stand by quella della dirigenza che va integrata o modificata, adesso tocca a chi scende e scenderà in campo con la maglia bianconera. La storia della Juventus pretende personalità, carisma, forza, spirito di sacrificio e qualità. Quanti degli attuali interpreti possono dire di avere queste caratteristiche? Meglio non rispondere a questa domanda, ma è giusto che chi di dovere se la ponga giorno dopo giorno tenendo presente che non sempre la qualità si accompagna con la personalità e che quest'ultima alla Juve conta più della prima. In rosa ci sono due esempi su tutti da fare: Koopmeiners e Vlahovic.
Partiamo dal serbo, giocatore di indiscusso talento ma frenato (troppo) dalla propria emotività che ha spesso limitato le capacità di rendimento al punto da farlo avviare al termine della sua avventura bianconera senza infamia e senza lode. Difficile ipotizzare che possa essere immediatamente rivitalizzato da Igor Tudor al punto da convincere entrambe la parti ad andare avanti ancora insieme (ovviamente con ritocco al ribasso dell'ingaggio), più facile immaginare Dusan sul mercato la prossima estate. A tal proposito sarebbe plausibile immaginare che la sua titolarità ritrovata con il neo arrivato tecnico croato sia più figlia di un valore da ripristinare per favorirne la vendibilità che di una reale necessità tecnica della squadra. Tradotto: il prossimo attaccante della Juventus dovrà essere non solo una macchina da gol ma anche una personalità dirompente capace di sostenere il peso della maglia.
Valutazioni speculari da fare anche per l'acquisto top dello scorso mercato estivo della Juventus: Teun Koopmeiners. L'olandese è stato, ad oggi, la delusione più grande della stagione insieme a Thiago Motta ma ora che il tecnico ex Bologna è andato via ci si aspetta un cambio di rendimento di Koop che ha già steccato l'esordio con Tudor mostrandosi pesantemente indietro nella condizione e con carenze tecniche incomprensibili che devono necessariamente essere oggetto di valutazioni. Se il piano previsto dal neo allenatore della Juventus non dovesse sortire effetto ecco che potrebbe essere messa seriamente in discussione l'operazione più onerosa portata avanti da Giuntoli. Anche qui la valutazione è legata allo spessore caratteriale dell'ex atalantino che non sembra essere in grado di sorreggere il peso della maglia bianconera e delle aspettative del suo nuovo mondo. La domanda è: riuscirà Koopmeiners ad avere uno scatto di personalità oltre che fisico? E se anche lui si rivelasse un giocatore non da Juventus? Ai posteri, neanche tanto, l'ardua sentenza....







