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tmw / juventus / Editoriale
Al progetto manca qualcosa, dentro e fuori dal campo
Oggi alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
per Bianconeranews.it

Al progetto manca qualcosa, dentro e fuori dal campo

Dal campo al mercato, passando per l'assetto societario: alla Juventus qualcosa non sta funzionando e bisogna scongiurare un altro anno zero

Al 23 gennaio 2025 al “progetto” della Juventus manca indubbiamente qualcosa. Sia dentro sia fuori dal campo. Per l’ennesima volta in stagione, dopo una serie di prestazioni incoraggianti, contro il Bruges in Champions League la squadra di Thiago Motta ha fatto un passo indietro, confermandosi incapace di iniziare un filotto di vittorie come si converrebbe quando si una grande squadra. Molti continuano a confondere il palleggio o anche solo la costruzione da dietro con il “bel gioco”, ma per l’ennesima volta sono qui a dirvi che purtroppo non è così. Questa Juve fa indubbiamente meglio della precedente diverse cose, ma la scusa che “contro le squadre che si difendono bene fatichiamo” non può e non deve esistere.

Per giunta, contro i belgi sono stati recuperati diversi effettivi e il tecnico italo-brasiliano ha potuto ruotare gli effettivi a gara incorso per muovere le acque. È servito a ben poco, però, perché in 90 minuti le due squadre assieme sono riuscite a confezionare solo 1 tiro nello specchio, cosa che in una gara di Champions League non avveniva da oltre 12 anni. La Vecchia Signora è dunque la personificazione perfetta del gambero, che cammina in avanti, ma di fronte al primo ostacolo inverte il senso di marcia.

Non ha senso andare a caccia di capri espiatori, perché come per ogni situazione le responsabilità vanno equamente divise. Di sicuro non ha senso accampare scuse, anche se di attenuanti questa squadra ne ha indubbiamente. I pareggi sono arrivati anche ad inizio stagione con la rosa al completo, così come la vittoria sul Milan è maturata senza diversi giocatori importanti, che invece col Bruges erano a disposizione. Come ha sottolineato Motta negli ultimi tempi, cominciando a mettere i giocatori di fronte alle loro responsabilità e ai loro limiti, è prevalentemente un problema di carattere e mentalità.

Questa stagione spero smentisca per sempre (ma non sarà così) la favoletta secondo cui basta prendere tanti giovani che corrono e dare loro un allenatore “moderno” e in automatico arriva il gioco europeo che fa vincere e divertire. La Juventus indubbiamente sta facendo un percorso interessante, con giovani come Mbangula, in parte Savona e Thuram che si stanno imponendo come titolarissimi e ad alti livelli, ma i colpi più importanti e costosi, quelli che avrebbero dovuto fare la differenza, stanno onestamente deludendo. Da Vlahovic, eredità della vecchia gestione, passando soprattutto per Koopmeiners. L’olandese doveva essere quell’elemento in grado di dare quella rabbia agonistica che lo ha sempre contraddistinto all’Atalanta ed eventualmente risolvere quelle partite che, soprattutto con le piccole, diventano intricate e serve creare la superiorità numerica.

Così, trovare continuità onestamente è difficile e non è caso se si continua a vedere una squadra dalle mille facce, capace di vincere ma anche di perdere o meglio pareggiare contro chiunque. Alla rosa ora mancano anche dei tasselli, ma sebbene le competenze del Football Director non siano in dubbio e lo si è preso soprattutto per mettere ordine a un ambiente che ha perso il Dna Juve, la dirigenza è in colpevole ritardo nella sostituzione degli infortunati di lungo corso. C’è qualcosa che non torna anche nel funzionamento societario di questa Juventus e probabilmente la mancanza di contrappesi non consente di correggere certi errori e situazioni.

La speranza è che si arrivi quantomeno a questa benedetta (sia dal punto di vista sportivo sia soprattutto da quello finanziario) qualificazione in Champions League e poi si corregga il tiro per programmare meglio la prossima stagione. Da questa, posto che i miracoli a volte accadono, per quanto visto fin qui non sembra ci si possano attendere faville, sia a livello nazionale, sia in Europa.