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Inter-Genoa 1-0, le pagelle: Lautaro e Leali da 7, buona la prima per MartinezTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 06:20Serie A
di Ivan Cardia

Inter-Genoa 1-0, le pagelle: Lautaro e Leali da 7, buona la prima per Martinez

Inter-Genoa 1-0
(79’ Lautaro)


Le pagelle dell'Inter - A cura di Ivan Cardia

Martinez 6,5 - Dal Genoa al Genoa: i casi della vita. Esordio in A da nerazzurro: se lo aspettava un po’ prima. Si fa trovare pronto con una gran uscita su Ekuban nel secondo tempo: per almeno un mese tocca a lui.

Pavard 6,5 - Insegue il primo gol in grande stile: la sforbiciata del resto è un gesto atletico che gli viene naturale, basti pensare al derby d’Italia della scorsa stagione. Ekhator impegna più del previsto, ma non ha grossi problemi.

Acerbi 7 - Alla fine affiora la stanchezza, fisiologica. Però domina in area e controlla senza alcuna difficoltà il centravanti di Vieira, sia Pinamonti sia Ekuban.

Bastoni 6 - Il Genoa dalle sue parti si vede poco e allora ne approfitta per le consuete discese: non portano grandi occasioni. (Dall’80’ De Vrij 6 - Pilota automatico nel finale, esattamente quello che serve).

Dumfries 5,5 - Spinge senza pungere. Una buona occasione sparata altissima e parecchie imprecisioni.

Barella 6,5 - L’improbabile tentativo dal cerchio di centrocampo è la fotografia di una serata in cui idee anche discrete non sempre trovano realizzazione, l’incrocio dei pali centrato con una gran conclusione dalla distanza è pura sfortuna. Nel mezzo una prestazione molto generosa, non del tutto brillante.

Asllani 5,5 - Tanto possesso, poca incisività: è l’anima di un Inter che gira e rigira, ma non riesce a trovare varchi. (Dal 66’ Calhanoglu 6,5 - L’oretta di riposo gli fa bene: entra e l’Inter inizia a girare per davvero. Le sue traiettorie su palla inattiva sono un’arma preziosa, la sua prima prestazione convincente dopo l’infortunio è un’ottima notizia).

Mkhitaryan 5,5 - Dopo il pericoloso concetto del “troppo forti, capita di rilassarsi”, ce lo si aspetta col coltello fra i denti. Ne esce una serata senza infamia e senza lode, nel complesso mediocre. (Dal 66’ Zielinski 6 - Più incisivo dell’armeno).

Dimarco 6 - Anche il suo mancino fatato non disegna traiettorie particolarmente pericolose per la retroguardia genoana. Apprezzabile il duello in velocità con Zanoli. (Dall’85’ Darmian 5,5 - Pecca di generosità: poteva costare caro).

Correa 5,5 - La mossa a sorpresa di Inzaghi per sopperire all’assenza di spunti e aprire le strette maglie genoane è rilanciare il Tucu, tornato nell’ora dopo l’exploit di Verona. Dura un tempo causa infortunio: nessuno spunto degno di nota finché è in campo. (Dal 46’ Taremi 5,5 - La parabola sembra discendente: entra e ce ne si accorge quando gli rimbalza addosso un pallone che diventa un’occasione per il Genoa. Cresce e porta a casa anche un’occasione da gol: ancora troppo poco).

Lautaro 7 - Scende in campo per rispondere a un interrogativo: si è inceppato di nuovo? Fino a una manciata di minuti dalla fine la risposta sarebbe sì, poi arriva un lampo su calcio d’angolo che cambia la serata e anche l’avvicinamento al big match con il Napoli. Decisivo, e quando segna si nota ancora di più il tantissimo lavoro per i compagni.

Simone Inzaghi 6,5 - Un’ora abbondante a manovrare e poi il gol arriva su palla inattiva: un fondamentale studiato e voluto, non un caso. Però l’Inter non è ancora tornata a essere brillante - merito anche del Genoa - come vorrebbe. Però vince e alla fine conta questo: si regala una notte davanti a Conte, ora deve gestire un calendario molto più complicato rispetto a quello dell’avversario.


Le pagelle del Genoa - A cura di Marco Pieracci

Leali 7 - Chiude il primo tra uno sbadiglio e altro, prende gol senza colpe. Nella ripresa dice di no alla rovesciata di Pavard e alla girata di Taremi. Nel finale nega la doppietta a Lautaro.

Sabelli 6 - Concentrazione maniacale nelle diagonali difensive, la spinta del temuto di Dimarco si esaurisce quasi sempre in un nulla di fatto.

Bani 5,5 - Dirige le operazioni da capitano saggio, contesta la conclusione di Taremi. Fa muro fino alla spinta di Lautaro, che lo manda fuori tempo.

Vasquez 6 - Di vedetta al centro dell'area di rigore genoana, è lo scoglio sul quale si infrangono le ondate offensive dell'Inter. Intercetta la maggior parte dei cross.

Marin 6 - Si ritrova di fronte il miglior Dumfries, lo stato di grazia dell'interista più in forma non gli consente grossi margini di manovra. Però fa qualche capatina in avanti.

Frendrup 6,5 - Duello all'ultimo sprint col suo alter ego Barella, ne pareggia l'aggressività cercando di confondergli le idee quando è in possesso.

Masini 5,5 - La prima da titolare a San Siro è la chiusura di un cerchio, gioca a petto in fuori senza timori: affronta ogni contrasto come se fosse l'ultimo. Ma si fa anticipare sul corner decisivo. Dall'80' Venturino sv

Zanoli 6 - Forza esplosiva nelle gambe, passo giusto per mettere in difficoltà Bastoni su quel lato: quando libera la falcata in progressione stargli dietro è un'impresa. Dal 66' Messias 5,5 - Meno dinamico.

Miretti 6 - Riportato sulla trequarti, in posizione centrale per dare un appoggio a Pinamonti e riempire gli spazi: dialoga bene con i compagni. Dal 72' Onana 5,5 - Poco lucido nella gestione del pallone, col suo ingresso il Genoa si incarta.

Ekhator 6 - Largo a sinistra per impensierire Pavard, aiuta la squadra nelle uscite e dà una bella mano a Martin nei raddoppi su Dumfries. Dal 66' Cornet 6 - Tiene alto il livello d'intensità nelle ripartenze, taglia per creare pericoli alla difesa interista.

Pinamonti 6 - Dura la vita del centravanti contro un collezionatore di scalpi illustri come Acerbi, si allarga spesso per uscire dalle sue grinfie. Dal 66' Ekuban 5,5 - Potrebbe diventare l'eroe della serata, l'ex compagno Martinez ha altri programmi.

Patrick Vieira 6 - Dall'alto di una classifica rassicurante torna a San Siro con la forza dei nervi distesi, avendo poco da perdere. Il Genoa è una solida realtà, che non si limita a sporcare la partita ma cerca di proporre gioco senza speculare sul pareggio. Coraggioso nei cambi, forse pure troppo.