
Cocchi senior sul debutto in Champions: "Dopo i primi minuti di tensione, si è rasserenato"
Matteo Cocchi ha dato una svolta alla sua carriera di calciatore martedì, esordendo in Champions League con la maglia dell'Inter. Il Resto del Carlino oggi dedica ampio spazio al giocatore, bolognese doc: "Voleva sempre venire al campo con me, – racconta papà Edgardo – appena possibile ha iniziato a giocare e dopo qualche anno è entrato nelle giovanili del Bologna. La chiamata lo ha reso felicissimo. La società ci ha aiutato e lo ha indirizzato in un ruolo più adatto alle sue caratteristiche. Al Reno stava a centrocampo, ha sempre prediletto la fase offensiva, faceva tanti gol anche da piccolo. A Bologna l’hanno provato in tanti ruoli, si era sviluppato molto presto in altezza. L’hanno subito messo a giocare con i più grandi, in fascia, prima un po’ alto e poi terzino. Con gli Under 13 ha vinto il campionato nazionale a 9 capendo di poter stare in un contesto ancor più grande".
Poi l'addio: "L’Inter era venuta a vederlo varie volte, c’erano altre squadre interessate a lui ma sono stati quelli che l’hanno voluto di più. Abbiamo optato per andare in quella società e non ci siamo pentiti. Non ha mai fatto trasparire un suo malcontento nello stare lontano dalla famiglia, anche se era nel periodo del Covid. Ha subito trovato un bel gruppo in convitto e anche come squadra. L’abbiamo sempre sentito sereno. L’Inter lo ha fatto crescere e seguito sin da subito".
Il debutto in Champions League: "Insieme a mia moglie Donatella, sua sorella Matilde e la fidanzata Alice eravamo allo stadio – racconta Edgardo –. Dopo i primi minuti di tensione, ha toccato i primi palloni, lo abbiamo visto sereno. Siamo felici per lui. Matteo mi racconta che Simone Inzaghi è un allenatore che tiene molto il gruppo sul pezzo, che in partita si fa sentire. Parliamo di una squadra che forse è una delle migliori d’Europa e del mondo e il gruppo è di un’altra categoria. I suoi idoli? Dimarco e Carlos Augusto ma anche Zanetti, ha sempre tifato Inter".
Poi l'addio: "L’Inter era venuta a vederlo varie volte, c’erano altre squadre interessate a lui ma sono stati quelli che l’hanno voluto di più. Abbiamo optato per andare in quella società e non ci siamo pentiti. Non ha mai fatto trasparire un suo malcontento nello stare lontano dalla famiglia, anche se era nel periodo del Covid. Ha subito trovato un bel gruppo in convitto e anche come squadra. L’abbiamo sempre sentito sereno. L’Inter lo ha fatto crescere e seguito sin da subito".
Il debutto in Champions League: "Insieme a mia moglie Donatella, sua sorella Matilde e la fidanzata Alice eravamo allo stadio – racconta Edgardo –. Dopo i primi minuti di tensione, ha toccato i primi palloni, lo abbiamo visto sereno. Siamo felici per lui. Matteo mi racconta che Simone Inzaghi è un allenatore che tiene molto il gruppo sul pezzo, che in partita si fa sentire. Parliamo di una squadra che forse è una delle migliori d’Europa e del mondo e il gruppo è di un’altra categoria. I suoi idoli? Dimarco e Carlos Augusto ma anche Zanetti, ha sempre tifato Inter".
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