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Materazzi: "Pallone d'Oro bizzarro. Lautaro era almeno da top cinque"
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Marco Materazzi è tornato a parlare del Pallone d'Oro ed in particolare di Lautaro Martinez, piazzatosi al settimo posto nella graduatoria finale del trofeo.
Potendo votare, dove lo inserirebbe lei Lautaro Martinez?
"Sicuramente tra i primi cinque. Nulla da dire su Rodri o su chi ha vinto Champions ed Europeo, come Carvajal. Anche Lautaro però ha vinto, e lo ha fatto con l’Inter e l’Argentina... Ha ragione a dire che si aspettava di più".
La giuria, quella vera, non è andata oltre il settimo posto.
"A volte chi sceglie lo fa seguendo strade bizzarre, diciamo così. Per quanto mi riguarda, il Pallone d’oro è un riconoscimento che non conta granché. Il valore, quello vero, lo definiscono il club con cui alzi le coppe e i trofei che vinci. E direi che Lautaro è messo piuttosto bene: infila un successo dopo l’altro con l’Inter, da capitano, e lo stesso gli succede con l’Argentina. Ha vinto un Mondiale e due Coppe America, l’ultima da capocannoniere del torneo. È questo che conta davvero, ve lo dice uno che è diventato campione del Mondo segnando in finale contro la Francia e che in quel 2006 non finì nemmeno tra i primi 50".
Potendo votare, dove lo inserirebbe lei Lautaro Martinez?
"Sicuramente tra i primi cinque. Nulla da dire su Rodri o su chi ha vinto Champions ed Europeo, come Carvajal. Anche Lautaro però ha vinto, e lo ha fatto con l’Inter e l’Argentina... Ha ragione a dire che si aspettava di più".
La giuria, quella vera, non è andata oltre il settimo posto.
"A volte chi sceglie lo fa seguendo strade bizzarre, diciamo così. Per quanto mi riguarda, il Pallone d’oro è un riconoscimento che non conta granché. Il valore, quello vero, lo definiscono il club con cui alzi le coppe e i trofei che vinci. E direi che Lautaro è messo piuttosto bene: infila un successo dopo l’altro con l’Inter, da capitano, e lo stesso gli succede con l’Argentina. Ha vinto un Mondiale e due Coppe America, l’ultima da capocannoniere del torneo. È questo che conta davvero, ve lo dice uno che è diventato campione del Mondo segnando in finale contro la Francia e che in quel 2006 non finì nemmeno tra i primi 50".
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