Mkhitaryan: "Allenatore? Non lo so ancora. Prenderei qualcosa da Lucescu, Klopp, Mou e Wenger"
Il campo e gli obiettivi con l'Inter, ma non solo. Nella lunga intervista al Corriere della Sera Henrikh Mkhitaryan ha anche affrontato il tema del suo futuro personale, non ancora chiarito - almeno pubblicamente: "È vero che sto scrivendo un libro? Sì, ma devo ancora iniziare. Però ho tante cose da dire sulla mia carriera e sulla mia vita".
È stato Klopp a Dortmund a lavorare sul suo eccesso di autocritica?
"Sì, è un grande allenatore ma soprattutto un grande psicologo: mi ha detto di non prendere tutte le responsabilità su di me e di dimenticare in fretta gli errori e le sconfitte, pensando sempre alla prossima partita".
Come definirebbe l’intelligenza calcistica?
Ci sono giocatori che vedono le cose prima degli altri».
Si può essere intelligenti in campo senza esserlo fuori?
Non credo. Si vede subito chi è intelligente in campo e fuori dal campo. Ho avuto anche compagni che facevano finta di essere intelligenti in campo, ma fuori non lo erano».
Negli allenatori che ha avuto in passato - da Lucescu a Klopp, da Mou a Wenger - ha mai trovato una figura paterna?
"No, però vorrei prendere le qualità umane e tecniche da ognuno per creare l’allenatore perfetto".
Quindi da grande farà l’allenatore o - come dicono in Armenia - il politico o il presidente federale?
"Non lo so ancora. Magari lo dirò nel libro".