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Genoa, Sucu: "Altri 20 grandi investitori romeni pronti. Lavoriamo per migliorare Marassi"
"Genoa e il calcio, un nuovo ponte tra le economie di Romania e Italia". Parola di Dan Sucu, da qualche settimana nuovo azionista di riferimento del club ligure, intervistato da Il Sole 24 Ore: "Ci sono almeno altri 20 grandi investitori privati pronti a investire al mio fianco, se glielo chiedessi".
Il passaggio al vertice del Genoa è arrivato dopo aver sottoscritto un aumento di capitale, non sottoscritto da A-Cap - "non saprei dirne le ragioni", spiega Sucu - che ora contesta l'operazione e minaccia azioni legali. Uno scenario che non sembra preoccupare Sucu, che guarda al futuro: "Lo sport resta il core business. Attorno al campo e ai risultati, tuttavia, dobbiamo progressivamente potenziare l’azienda Genoa, destinata a diventare il club guida di una nuova multi-club ownership che avrà subito un alleato nel Rapid Bucarest e che in futuro avrà legami con altre realtà dell’Europa, anche all’Est".
Spazio anche al possibile ammodernamento del Marassi: "A Bucarest abbiamo uno stadio da 15mila posti, un po’ piccolo, ma nuovo ed efficiente, da poco realizzato dal Comune. Qui a Genova dobbiamo lavorare per migliorare lo stadio. Anche se ho già intuito come la burocrazia, ancora più che in Romania, possa rappresentare un freno per questo genere di operazioni.
Chi l’ha detto che per fare calcio a certi livelli si devono perdere soldi? Noi dobbiamo perseguire l’efficienza e attraverso l’efficienza raggiungere obiettivi sportivi sempre più ambiziosi. Il mio calcio si basa su questi principi. E dalla fiducia che ripongo negli attuali dirigenti del club e in quelli sportivi che sono arrivati con me, come l’ex campione Razvan Rat. Ecco, con i tifosi prendo questo impegno: metteremo serietà e competenza a servizio del futuro del Genoa".
Il passaggio al vertice del Genoa è arrivato dopo aver sottoscritto un aumento di capitale, non sottoscritto da A-Cap - "non saprei dirne le ragioni", spiega Sucu - che ora contesta l'operazione e minaccia azioni legali. Uno scenario che non sembra preoccupare Sucu, che guarda al futuro: "Lo sport resta il core business. Attorno al campo e ai risultati, tuttavia, dobbiamo progressivamente potenziare l’azienda Genoa, destinata a diventare il club guida di una nuova multi-club ownership che avrà subito un alleato nel Rapid Bucarest e che in futuro avrà legami con altre realtà dell’Europa, anche all’Est".
Spazio anche al possibile ammodernamento del Marassi: "A Bucarest abbiamo uno stadio da 15mila posti, un po’ piccolo, ma nuovo ed efficiente, da poco realizzato dal Comune. Qui a Genova dobbiamo lavorare per migliorare lo stadio. Anche se ho già intuito come la burocrazia, ancora più che in Romania, possa rappresentare un freno per questo genere di operazioni.
Chi l’ha detto che per fare calcio a certi livelli si devono perdere soldi? Noi dobbiamo perseguire l’efficienza e attraverso l’efficienza raggiungere obiettivi sportivi sempre più ambiziosi. Il mio calcio si basa su questi principi. E dalla fiducia che ripongo negli attuali dirigenti del club e in quelli sportivi che sono arrivati con me, come l’ex campione Razvan Rat. Ecco, con i tifosi prendo questo impegno: metteremo serietà e competenza a servizio del futuro del Genoa".
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