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Commisso apre: "Sono disposto a valutare investimenti sul Franchi ma a certe condizioni"
Intervistato da La Nazione (leggi qui l'integrale), Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha toccato vari temi a sfondo viola.
Per esempio si è soffermato sui dettagli delle discussioni a tema stadio con la nuova sindaca di Firenze, Sara Funaro: "L'ho incontrata un paio di volte. Sembra che voglia lavorare sodo e senza fare troppi annunci. Una conoscenza piacevole". E sui rimpianti: "Lo stadio è il mio più grande. Ora con la sindaca stiamo cercando di trovare delle soluzioni che permettano a Firenze di avere uno stadio, anche se non sarà nuovo, potrà essere almeno moderno e funzionale. Sono disposto a valutare eventuali investimenti, ma devo avere la certezza e tutte le informazioni sui lavori che stanno facendo ora e su tutto ciò che manca, ma in ogni caso voglio il controllo totale".
Ed è sceso pure nel dettaglio della squadra: "Dopo Atene abbiamo preso, insieme a Ferrari e Pradè, la decisione che ci sembrava più giusta. Ho ringraziato Italiano per il grande lavoro fatto, poi la scelta di Palladino ci è sembrata la più giusta. Un grande lavoratore che aveva solo bisogno di tempo. E oggi quella scelta mi pare sia stata azzeccata". E ancora: "Siamo stati criticati per le cessioni, ma con quei soldi sono arrivati undici nuovi giocatori. Non siamo lì per caso, speriamo che duri". Sulle forti tinte italiane nella rosa viola, aggiunge Commisso: "Come tutti gli italoamericani ho forte senso di appartenenza alla Nazionale. Ho sempre voluto più italiani, magari cresciuti al Viola Park come Commisso".
Per esempio si è soffermato sui dettagli delle discussioni a tema stadio con la nuova sindaca di Firenze, Sara Funaro: "L'ho incontrata un paio di volte. Sembra che voglia lavorare sodo e senza fare troppi annunci. Una conoscenza piacevole". E sui rimpianti: "Lo stadio è il mio più grande. Ora con la sindaca stiamo cercando di trovare delle soluzioni che permettano a Firenze di avere uno stadio, anche se non sarà nuovo, potrà essere almeno moderno e funzionale. Sono disposto a valutare eventuali investimenti, ma devo avere la certezza e tutte le informazioni sui lavori che stanno facendo ora e su tutto ciò che manca, ma in ogni caso voglio il controllo totale".
Ed è sceso pure nel dettaglio della squadra: "Dopo Atene abbiamo preso, insieme a Ferrari e Pradè, la decisione che ci sembrava più giusta. Ho ringraziato Italiano per il grande lavoro fatto, poi la scelta di Palladino ci è sembrata la più giusta. Un grande lavoratore che aveva solo bisogno di tempo. E oggi quella scelta mi pare sia stata azzeccata". E ancora: "Siamo stati criticati per le cessioni, ma con quei soldi sono arrivati undici nuovi giocatori. Non siamo lì per caso, speriamo che duri". Sulle forti tinte italiane nella rosa viola, aggiunge Commisso: "Come tutti gli italoamericani ho forte senso di appartenenza alla Nazionale. Ho sempre voluto più italiani, magari cresciuti al Viola Park come Commisso".
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