VETTA A UN PUNTO E LA PIACEVOLE SENSAZIONE DI UN SOGNO CHE CONTINUA
Che sia tornata seconda poco importa: la Fiorentina è lì che non molla di un centimetro in campionato e grazie alla vittoria di ieri pomeriggio con il Verona (sesta consecutiva in A) ha potuto assaporare la vetta in comproprietà per qualche ora. Che come capolista non potesse durare più del tempo che separava il successo viola dal risultato del big match tra Inter e Napoli si sapeva già, ma alla fine il pareggio tra le due ha lasciato la classifica cortissima e la Fiorentina affronta questa pausa con la piacevole sensazione di essere tra le grandi, nel gruppone delle inseguitrici ad un punto dai partenopei, con la voglia e la consapevolezza di chi vuole continuare a volare. Palladino fa il pompiere dicendo di non guardare la classifica e non potrebbe essere il contrario ma nel post gara si è lasciato sfuggire anche un profetico "vinca il migliore ma se pareggiassero..." (cosa che si è poi verificata), segnale che anche lui ci crede, ci spera e ci si trova anche bene in queste posizioni di vertice.
E con lui tutta Firenze spera e sogna, tornata a credere in questa squadra e in una stagione da protagonista per un posto al sole. D'altronde con un centravanti come Kean, un portiere come De Gea, la solidità in difesa e la qualità aumentata in tutti i reparti è lecito sognare. La partita con il Verona ha restituito, dopo l'assenza a Nicosia, un Kean non solo decisivo come già nelle precedenti due partite da lui giocate ma straripante. La tripletta lo porta ad 11 centri stagionali, con lui tutto sembra più semplice.
"Dipende solo da noi se possiamo restare in questa zona della classifica. Questo è un gruppo competitivo che vuole continuare a stupire e crescere" ha detto ieri Palladino. Ed attenzione a dire al tecnico che tra titolari e seconde linee c'è troppa distanza, potrebbe arrabbiarsi, come fatto a Radio Rai. Ad essere sinceri un po' di differenza c'è, perché ad esempio con Kean o senza è come mangiare e stare a guardare, ma Palladino fa bene a difendere tutta la rosa perché la stagione è lunga e ci sarà bisogno davvero di tutti, nessuno escluso, per alimentare il sogno.