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Quel calcio d'angolo, che scandalo. Ma la Fiorentina che ha qualità è scesa in campo solo al 65': Palladino, i cambi sono arrivati in ritardo. È mancato coraggio, ora ci sono tre partite da non sbagliare. Chi giocherà al posto di Kean?TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

Quel calcio d'angolo, che scandalo. Ma la Fiorentina che ha qualità è scesa in campo solo al 65': Palladino, i cambi sono arrivati in ritardo. È mancato coraggio, ora ci sono tre partite da non sbagliare. Chi giocherà al posto di Kean?

Nel bicchiere mezzo pieno vediamo tre punti in due partite contro l'Inter, in quello mezzo vuoto restano i forti dubbi per la formazione iniziale ultra conservativa, chiaramente un omaggio all'impianto che giovedì aveva battuto 3-0 i nerazzurri. I rimpianti sono tanti. Rimpianti per aver sfruttato in ritardo la nuova qualità che la Fiorentina ha in canna, dovendo peraltro già rinunciare a Comuzzo nell'assetto-barricata scelto in partenza. Fra parentesi, domenica contro il Como resterà fuori Kean, squalificato, e sarà interessante scoprire le soluzioni per clonare un vice-centravanti che in teoria non c'è. Ma torniamo alla partita contro l'Inter, ancora calda nei nostri pensieri.

Perché aspettare il 61' (con l'Inter di nuovo in vantaggio) per sostituire Richardson e Parisi con Folorunsho e Cataldi? E perché - soprattutto - Fagioli al posto di Moreno al 65', insieme a Zaniolo per Beltran? Dispiace che il contributo di Gudmundsson, entrato all'80' in una posizione più arretrata sia stato praticamente nullo, ma proprio in quel periodo la Fiorentina stava cercando di schiacciare l'Inter. Spesso riuscendoci, peraltro. Quell'Inter che si era presentata con addosso una gran voglia di attaccare, conquistando campo fin dai primi minuti. Nel primo tempo la squadra di Inzaghi ha nervosamente schiacciato la Fiorentina e a De Gea è venuto qualche capello bianco in più, ma il gol dei nerazzurri è nato da un calcio d'angolo che non c'era (La Penna, che svista clamorosa). Ci si chiede come sia possibile non intervenire di fronte ad un errore così chiaro, anche se in base al regolamento il Var non ha possibilità di giudizio per segnalare una palla che supera una linea (a meno che non sia quella di porta). La Fiorentina è stata brava a recuperare nel finale di tempo con una deviazione di testa di Gosens che ha colpito il braccio largo di Darmian, fallo che sembrava evidente (ma l'arbitro è andato a rivederlo al monitor, prima di assegnare il penalty trasformato da Mandragora).  

Che colpo, è stato quel pareggio alla fine di un primo tempo così sofferto. Ci si aspettavano i cambi di Palladino per sfruttare il vento, ma la Fiorentina è rientrata con le stesse facce e l'Inter ha ricominciato a spingere esattamente come prima. Sul gol di Arnautovic poi non è stata granché la marcatura di Mandragora e Ranieri e l'Inter sulla spinta ha provato a cercare anche il terzo gol. Palladino - come già detto - è intervenuto in ritardo e la Fiorentina ha cambiato faccia mettendo paura ai campioni d'Italia. Che peccato sfruttare senza i tempi giusti quella qualità in panchina.

Classifica corta e ora per la Fiorentina sesta in classifica ci sono il Como in casa, Il Verona fuori e poi il Lecce al Franchi. Tutto questo prima di un marzo pieno di agguati con impegni top, tutte in fila Juve a Atalanta al Franchi, poi Milan fuori. La Champions fa gola a molti, l'orgoglio di parteciparci sarà tanto (e i soldi tantissimi), perciò figurati se qualcuno lascerà la strada libera.

Va detto che era complicato riprendere contatto il pianeta Terra dopo la sbornia di giovedì sera, quando al Franchi aveva funzionato tutto con le fanfare sempre intonate e in un crescendo di stupore, ma dai, la Fiorentina in emergenza galattica sembra posseduta da qualche dio forsennato del pallone contro i Campioni d'Italia. Ecco perché Palladino ci ha riprovato, sottovalutando però l'assenza di Comuzzo e la rabbia atomica dell'Inter. Tutto abbastanza prevedibile, quando sono state lette le formazioni.

Giovedì l'attenzione nella fase difensiva era stata così feroce da sconfinare nella copertura diabolica, proprio per la mancanza di pietà per chi provava a mendicare una porta aperta. In realtà l'Inter ne aveva cercate poche e in modo piatto, con Thuram e Lautaro clamorosamente prigionieri del nulla e Barella in soccorso solo quando l'Inter era già sotto, annientata e pigra, qualcuno ha scritto anche annoiata. Che differenza, avere Barella fin dal primo minuto... Arrivata a Firenze per stravincere contro una squadra indebolita dalle assenze, l'Inter aveva lasciato senza parole anche Inzaghi, a parte tre: 'Abbiamo sbagliato tutto'.

A parte questo, la notte viola era diventata anche il tatuaggio della rinascita di un gruppo 'ripulito' dagli scontenti e proprio per questo forte nell'emergenza. Altrove gli esuberi e i loro mugugni, con la mente libera a compatta chi era rimasto. Il dubbio legittimo di Palladino, frastornato da un'ondata di complimenti,  allora era stato: riproporsi con la stessa copertura a maglie strette - ma senza Comuzzo - oppure cambiare qualcosa per migliorare, per esempio, la gestione che giovedì aveva lasciato il posto alle ripartenze eleganti? Abbiamo visto come è andata a San Siro. Tanti rimpianti, ma vogliamo pensare che la Fiorentina vera sia quella dal 65' in poi. In quel caso, ci sarà da divertirsi.