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Toldo: "Addio Pellizzaro, se sono arrivato in alto lo devo a te. Mi hai insegnato il mestiere e cosa significa la fatica"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 9 febbraio 2025, 15:00Copertina
di Lorenzo Marucci
per Firenzeviola.it

Toldo: "Addio Pellizzaro, se sono arrivato in alto lo devo a te. Mi hai insegnato il mestiere e cosa significa la fatica"

Se ne è andato oggi all'età di 77 anni Giorgio Pellizzaro, l'allenatore dei portieri della Fiorentina dal '93 al '97. Era il periodo dei Cecchi Gori, con i viola che si preparavano al rilancio dopo l'onta della retrocessione B. E' stato lui a plasmare Francesco Toldo, che era appena arrivato a Firenze, in serie B dal Ravenna (aveva 22 anni). Ce lo ricordiamo col suo passo svelto nel tragitto che dallo stadio portava ai campini, ma anche per il puntiglio che metteva negli allenamenti, prima con Toldo e Scalabrelli e poi con Toldo e Mareggini. Proprio Francesco, quando gli comunchiamo la triste notizia, quasi non vuol crederci. "Gli voglio bene, non avete idea di quanto fossi legato a lui. E adesso -confessa a Firenzeviola.it - mi vengono in mente tante cose, tanti ricordi. E' stato un uomo all'apparenza duro, burbero, ma in realtà con lui poi ci stavi bene. Ti faceva fare fatica negli allenamenti, ma ti insegnava il mestiere senza sconti. Accidenti, voglio andare al funerale e fatemi sapere quando ci sarà...(molto probabilmente martedì mattina a Brescia,ndr)".


Ecco, gli allenamenti: che cosa si ricorda in particolare?
"Ne uscivo sempre distrutto, ma era così che si doveva fare. Ragazzi, Pellizzaro per me è stato veramente importantissimo. Mi ha voluto lui dal Ravenna ed è stato lui a caldeggiare il mio inserimento subito da titolare. Ranieri si fidava ciecamente di lui e non ha avuto dubbi a lanciarmi. Gli devo tantissimo" 


E nei momenti delicati come si faceva sentire Pellizzaro? 
"Mi ha protetto perchè ho commesso anch'io i miei errori. Mentre parlo ripenso anche al fatto che è stato il mio primo allenatore dei portieri in Serie A. Mi ha insegnato a gestire la pressione, l'ambiente. Mi ha dato consigli preziosi anche per avere la massima continuità di rendimento. Mai sedersi dopo le belle parate, c'è sempre da dimostrare. Guai a cullarsi sugli allori". 


Che cosa le viene in mente poi di Pellizzaro? 
"I 5mila addominali al giorno che mi faceva fare. Ad un certo punto pensavi di aver finito la serie e invece lui chiedeva di andare avanti. Ma voglio ricordare anche la persona, uno di quegli uomini a cui stringi la mano e non ti tradiscono".