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tmw / fiorentina / L'editoriale
Il gioco delle parti e il voto al mercatoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

Il gioco delle parti e il voto al mercato

E’ oggi santa Dorotea, vergine e martire cappadocia che visse tra II  e III secolo, un bel  giorno senza calciomercato di questo 2025, una liberazione in un certo senso poichè la lunga e quasi continua presenza di trattative prende tutta l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. La Fiorentina è stata piuttosto attiva in questa finestra invernale, mettendo a segno molte operazioni. L’impressione è che la linea guida che ha animato l’azione del club viola sia stata accontentare il tecnico Palladino nei suoi desideri, insomma Commisso si è messo dalla parte del suo allenatore, se si pensa invece alle prese di posizione non proprio amichevoli che aveva fatto Pradè sul finire dell’anno scorso , nei confronti del tecnico di Mugnano di Napoli. Dopo questo mercato, non fosse altro che per i nomi sui quali si è scelto di puntare, ad esempio Marì, difensore ex Monza, che Palladino conosce bene e stima. Quel che ha chiesto Palladino ha ottenuto, come la scelta di chiudere definitivamente il capitolo esterni, la Fiorentina prima del mercato ne aveva un nugolo e li ha ceduti per la maggior parte, così come ha ceduto il suo capitano di lungo corso ,Biraghi. Comunque, al di là che come sempre conteranno i risultati, dopo la sessione la posizione di Palladino si è fatta più solida. 

Naturalmente se ognuno farà la sua parte: il club si può dire che al momento l’ha fatta, traducendo in fatti gli intenti di ambizione manifestati a parole. Infatti adesso la rosa viola appare più forte di quella che ha chiuso il 2024, il che è un ottimo risultato se si consideri che viene ottenuto con neppure 5 milioni di euro di passivo. E’ quindi logico che in molti diano voti e giudizi positivi a questo mercato. Tuttavia ci pare che occorra farlo rimanendo in equilibrio.

In tal senso rimanere su  un voto di ,  7meno, ci sembra più giusto. Anche perchè non mancano i limiti al pur  buon lavoro fatto: intanto la cessione di un talento di vent’anni, Kayode, per altro ad una cifra inferiore di quella offerta la scorsa estate dallo stesso club inglese che l’ha poi acquistato ( dato rivelato dallo stesso Pradè). Dipoi la mancanza, anche più grave, di un’alternativa di ruolo a Kean, non a caso lo stesso Palladino ha già annunciato che verrà aggregato il primavera classe 2006 Caprini.

Certo, c’è Zaniolo dirà qualcuno, ma a parte il talento indubbio del massese, il quale probabilmente renderà meglio sotto la guida di un allenatore morbido come Palladino rispetto a quanto non abbia fatto nella caserma comandata dal sergente di ferro Gasperini, la sua adattabilità al ruolo di prima punta è più che altro teorica e ciò sia detto al netto del fatto che ci pare che il suo arrivo sia stato fin troppo criticato in un modo prevenuto tanto che ci auguriamo le critiche vengano smentite da una consacrazione del suo talento come è avvenuto con Kean.

Comunque, tornando a bomba al gioco delle parti, posto che la società ha fatto la propria parte con un buon mercato, starà adesso ai calciatori tradurre in prestazioni sul campo le tante attese che s’addensano su di loro. E al tecnico di utilizzarli al meglio delle loro possibilità. Il pubblico non si può negare che la sua parte l’abbia sempre fatta. E anche la critica, la tanto vituperata stampa, ha fatto la sua parte  facendo analisi anche severe    in taluni casi, una severità che  a carte viste sembra aver stimolato il lavoro di chi ha operato sul mercato. Del resto il nostro ruolo non è nè fare da ufficio stampa ( mestiere degno ma esercitato da dipendenti dei club) nè prevedere gli avvenimenti rubando il ruolo a maghi e astrologi, ma è sollevare dubbi, evidenziare problemi e contraddizioni, stimolare  ragionamenti nel lettore.

Ma proprio in ossequio a tale principio di ruolo di ‘ cane da guardia’ del potere da parte di chi ha la penna in mano e per rispettare la nostra parte in commedia, concludiamo con una critica finale in relazione all’operazione Comuzzo al Napoli che non si è conclusa positivamente per poco.

La Fiorentina di questa gestione dà la sensazione che in presenza di offerte importanti tratta e tratterà qualunque giocatore in qualunque momento. E tutti coloro che si sono affannati a sostenere con foga nelle scorse ore che più di 30 milioni di euro per un giovanissimo centrale sono un’offerta altissima ( è un’ovvietà) e irrinunciabile, sono gli stessi che nel gennaio 2022 perorarono la causa degli 80 milioni di Vlahovic e che faranno lo stesso la prossima estate se un qualunque club offrirà tanti soldi per Kean.

Altre gestioni , certo in altri contesti, altre epoche, tennero anche a lungo i propri gioielli. Questa Fiorentina seppure di proprietà di un multimiliardario, attualmente secondo presidente più ricco della serie A, sembra difficile possa mai farlo.