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SE IL CLUB CREDE DAVVERO IN PALLADINO, LO AIUTI CON FORZA. ALTRIMENTI ABBIA IL CORAGGIO DI CAMBIARE IN FRETTA. SCELTE DI CAMPO INCOMPRENSIBILI, LAZIO DECISIVA. MAN? POSSIBILE. CRISTANTE? C'È DI MEGLIO. IL TRABZONSPOR VUOLE IKONETUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

SE IL CLUB CREDE DAVVERO IN PALLADINO, LO AIUTI CON FORZA. ALTRIMENTI ABBIA IL CORAGGIO DI CAMBIARE IN FRETTA. SCELTE DI CAMPO INCOMPRENSIBILI, LAZIO DECISIVA. MAN? POSSIBILE. CRISTANTE? C'È DI MEGLIO. IL TRABZONSPOR VUOLE IKONE

Parole rassicuranti davanti ai microfoni e sappiamo bene quanto nel calcio possano essere di circostanza, come cioccolatini distribuiti alla mensa. Poi ci sono la realtà e le singole aspirazioni personali in nome delle quali anche i parenti possono essere gettati in mare, se la barca rischia di affondare. Figuriamoci gli allenatori.

Allora il punto è questo: la Fiorentina si fida ancora di Palladino? Ma per davvero, non nei siparietti a favore di smentita. In giro c'è una pessima aria e alcune scelte dell'allenatore vengono ricondotte al suo ridimensionato ingegno calcistico, sebbene l'espressione facciale di Palladino non tradisca mai stati d'animo diversi da quello standard. 

Riassumiamo gli ultimi dubbi in sintesi, poi promettiamo di andare oltre perché ci saremmo stufati dei piagnistei: l'atteggiamento passivo della Fiorentina con un uomo in più, le sostituzioni al 76' che non hanno cambiato l'inerzia di una partita che il Torino in 10 contro 11 stava provando addirittura a vincere, i fischi per la sostituzione di Gud motivata per giocare 'con gli esterni a piedi invertiti' (magari però con quei piedi bisognerebbe tirare in porta). E poi il cambio di Colpani al 90', peraltro sostituito da Kouame che forse andrà al Torino. Se l'intenzione era quella di far uscire Colpani sotto una doccia gelata di fischi, obiettivo raggiunto. Ma siccome siamo convinti che lo scopo non fosse questo, a  parte i 2 punti nelle ultime 6 partite forse ci sarebbe da preoccuparsi per una serie di scelte molto naif (e non citiamo la rivoluzione sbilenca contro il Napoli, perché Conte ha ringraziato per la gentilezza ma nemmeno lui a distanza di due settimane l'ha ancora capita).

Palladino rischia? Ci sono sondaggi di gradimento cupi per lui. La Fiorentina attraverso il suo massimo dirigente ha detto di no, c'è massima sintonia con il tecnico, il quale la scorsa settimana aveva addirittura ricevuto una telefonata di sostegno da parte di Commisso. Dopo il Toro non si sa, si è in un certo senso ridotto l'estro comunicativo dei dirigenti ma si suppone che il sostegno ci sia ancora.

Domenica la Fiorentina andrà a casa della Lazio, una partita che rischia di essere decisiva per il futuro di Palladino, il quale vive blindato al Viola Park e non legge, non ascolta e zero attinge ai media che parlano di Fiorentina (eppure sapeva che già a settembre era considerato in bilico, proprio  prima della partita contro la Lazio). Questa storia ricorda un po' quella dei giocatori che dicono di non leggere mai i voti delle pagelle, poi però incrociano per caso il cronista e gli rinfacciano un 5 in pagella dato l'anno prima. 

A Roma si teme non tanto l'eventuale sconfitta, ma il modo in cui potrebbe arrivare. Allora è il momento di essere chiari, al di là delle frasette di circostanza recitate a beneficio di microfono: se la Fiorentina crede in Palladino, è questo il momento di aiutarlo, sostenerlo, difenderlo in ogni modo, essergli vicina, dargli forza da dentro senza picconare l’ambiente da fuori. Sul serio.  Sarebbero graditi anche confronti tattici, perché è normale che l'area dirigenziale e tecnica di un club abbia scambi di opinioni con un allenatore, oltretutto giovane e quindi non esperto. Il quale clamorosamente non sembra cogliere i rischi collegati all'insistito utilizzo di Colpani, senza calcolare che in queste condizioni lo spedisce in una zona molto prossima al massacro, rischiando peraltro di accompagnarlo in loco (l'ex Monza fin qui ha messo insieme addirittura 25 presenze totali, per oltre 1600 minuti, nessuno dei quali indimenticabile). Colpani però è solo uno dei problemi, la squadra è in evidente difficoltà e lo sa anche lo psicologo Gosens che ha fatto una diagnosi un po' diversa rispetto al 'bicchiere mezzo pieno' di Palladino: nel secondo tempo la Fiorentina era in vantaggio e in superiorità numerica, ma è sparita. 

Al contrario, se per qualche motivo il club non ha più fiducia in Palladino e teme che la stagione possa scivolare verso posizioni lontane dal concetto di ambizione - questo sarebbe un problema serio - farà bene ad agire in fretta. In situazioni come questa i problemi possono solo aumentare perché se c’è ambiguità le aspirazioni personali (Commisso, Pradè, i giocatori che erano felici di essere qui e ora magari lo sono meno) rischiano di entrare in conflitto. La prestazione contro la Lazio darà risposte concrete, i recenti e clamorosi sfoghi di Pradè hanno messo in piazza circostanze che in termini aziendali avrebbero dovuto - secondo chi scrive - essere affrontate all'interno del club proprio per evitare quelle distanze che poi vengono smentite. Ma ormai le sparate sono fatte e  a giudicare dalla paura mostrata in campo dai giocatori viola, l'effetto pratico non è stato granché. 

La Fiorentina ha bisogno di ritrovarsi e le facce dei protagonisti raccontano sentimenti diversi, è possibile che la gestione dello spogliatoio abbia incendiato rancori - sono stati fatti fuori due capitani - e l'utilizzo dei titolarissimi è un'altra spia della selezione fatta da Palladino per puntellare il suo sistema di gioco. Che poi è semplicemente fondato sul 'ci si difende e si attacca insieme', un'istruzione per l'uso che la Fiorentina ha declinato bene quando De Gea parava tutto e Kean la buttava sempre dentro (cosa che peraltro gli succede spesso anche ora). Invece contro il Toro in inferiorità numerica, la Fiorentina ha pensato soprattutto ad arretrare per 'difendersi bene' mostrando di avere poca fiducia in se stessa e dimenticandosi la seconda parte delle istruzioni.

Quindi, la situazione è grave ma non seria (cit). 

Nel frattempo è sfumato Luiz Henrique, sull'arrivo del quale chi scrive ha sempre creduto pochissimo. Possibile l'arrivo di Man dal Parma, mentre su Cristante i dubbi sono tanti. In giro ci può essere di meglio, soprattutto se Richardson (pagato più di 9 milioni) sarà parcheggiato altrove per le difficoltà mostrate finora nel nostro campionato. Dalla Turchia il Trabzonspor insiste per Ikoné e le intenzioni sembrano serie: riuscirà a ricavare qualcosa la Fiorentina? Accetterà Ikone?  Perché poi c'è anche il problema degli esuberi, nei quali sembra rientrare anche Kayode diretto al Brighton. Al suo posto dovrebbe ovviamente arrivare qualcun altro, allora supponiamo che gli ultimi giorni di mercato si accenderanno davvero per restare in linea con le promesse di giugno.