Tutti colpevoli, tutti assolti. Procura federale credibile come l’Italia ai mondiali. Allegri, un anno buttato. Napoli, niente scherzi. Da Parma a Genova, questa non è l’America
Benvenuti in italia. Come sempre di mezzo c’è la federazione che, ormai, lo sappiamo è diventata credibile come un calendario che riporta 31 giorni a febbraio.
Il caso plusvalenze, l’enfasi mediatica e la gestione del processo porterebbero ad una sola cosa, in un Paese normale: azzeramento dei vertici federali e Procura Federale da radere al suolo. Non è la prima volta e non sarà l’ultima ma questa fa più scalpore perché di mezzo c’erano i top club. La Procura Federale, da anni, non ha più motivo di esistere. È diventata una costante barzelletta. Come il giudice sportivo e come tutto il sistema che ruota attorno alla FIGC. Federazione che andava rivoluzionata dopo la figuraccia mondiale. Il caso Plusvalenze è roba da indagine della procura… della Repubblica. Ma ad essere sotto inchiesta dovrebbero essere i vertici della procura federale e non i club. Sono partiti senza mezza prova, hanno voluto massima visibilità per poi accorgersi durante il percorso che anche se potevano avere ragione sicuramente non avrebbero avuto materiale per inchiodare nessuno. Se c’è un tema soggettivo è proprio il valore di un calciatore. I club hanno fatto a pezzi la procura che il giorno dopo doveva chiedere scusa e dare le proprie dimissioni. Mi spiace per Gravina. Persona che stimo e politico del pallone saggio. Ahimè gli sta girando tutto storto. Dalla difesa di Mancini ai vertici della procura federale. Pur di restare in sella non sta prendendo una decisione. Zero parole sul caso Catania. Unica crociata contro la doppia proprietà della Salernitana perché aveva il dente avvelenato con Lotito ma un Presidente deve fare gli interessi del calcio e non vendette trasversali. Le riforme dei campionati e la riforma della giustizia sportiva dovevano essere i cardini della sua rielezione. Il nulla.
Nel frattempo questo campionato anonimo e mediocre ci sta facendo divertire tantissimo. La poca qualità rende il tutto più divertente. La Juventus, a metà aprile, ancora non ha trovato la quadra giusta. Allegri ha buttato una stagione e se all’inizio le colpe erano soprattutto societarie, alla fine molte sono anche sue. La Juve gioca male e senza identità. Sta facendo una fatica pazzesca e forse lo stesso Allegri non credeva di dover impiegare tanto tempo per rivitalizzare questa squadra. Anche post gennaio non ha dato le risposte che ci aspettavamo. Il pareggio con il Bologna è la fotografia di tutta la stagione. La Juve si perde e, spesso, non si ritrova. La prossima stagione bisogna avere idee chiare e acquisti certi. Allegri non è diventato incapace in due anni ma è pur vero che in due anni il calcio cambia e se non studi resti indietro di 24 mesi. La nostra serie A è di un livello imbarazzante, colpa della classe dirigenziale che si è improvvisata e che non ha saputo creare un ricambio generazionale.
Stasera tocca al Napoli giocare dopo aver visto vincere venerdì sera sia Inter che Milan. Non è facile giocare con la pressione addosso. Non è facile neanche affrontare la Roma di questo tempi. Se però non vinci, stasera sapremo se togliere un’altra squadra dalla corsa scudetto. Spalletti non può più sbagliare in casa. Il suo Napoli alterna cose positive ad altre negative. Questa volta il calendario non è un alleato ma il Maradona dovrà fare la differenza in senso positivo. Troppi giri a vuoto a Fuorigrotta. Se la squadra non decolla, ci devono pensare i tifosi a dare la spinta giusta.
In chiusura una considerazione sulle proprietà americane. Non i fondi. Le proprietà quelle nuove. Fanno fatica. Arrivare in Italia e non capire il nostro sistema rischia di essere pericoloso. Parma e Genoa sono due casi lampanti. Si sono affossati da soli. Il Genoa di Preziosi ha fatto danni peggiori ma alla fine si salvava sempre. Miracolo italiano. Ma si salvava. Gli americani non hanno capito nulla della Serie A e andranno giù sparati. Stesso errore del Parma che non ha capito nulla della A e meno ancora della B. La nota del club sulla chiusura del bilancio è da brividi. Causale: retrocessione e covid. Il Parma chiude il bilancio a - 87,5 milioni. Un club di B con questi conti dovrebbe farsi mille domande anche se il proprietario ha ripianato tutto. Il Genoa ha preso la stessa strada e nessuno creda che risalire sarà un gioco da ragazzi. La B della prossima stagione sarà più competitiva della serie A.