Avere o non avere una Next Gen fa tutta la differenza del mondo anche in estate: Giuntoli ha fin qui finanziato quasi tutto il suo mercato cedendo tanti giovani, Manna e De Laurentiis sperano di rientrare (in parte) svendendo Osimhen
Il Napoli fino a questo momento ha speso settantacinque milioni di euro per acquistare David Neres, Alessandro Buongiorno e Rafa Marin (oltre allo svincolato Spinazzola). Per soldi spesi quello partenopeo è il secondo club italiano dietro solo alla Roma e diventerà presto il primo: 30 milioni di euro serviranno per acquistare dal Chelsea Romelu Lukaku, altri 45-50 per mettere sotto contratto due nuovi centrocampisti: McTominay e Gilmour.
Facendo un paio di rapidi e semplici calcoli, il Napoli dovrebbe arrivare a sfondare il muro dei 150 milioni di euro spesi in questa finestra di calciomercato e fin qui ne ha incassati poco più di undici. Sette sono arrivati da Leo Ostigard, l'unica cessione a titolo definitivo, gli altri dai prestiti onerosi di Lindstrom, Cajuste e Natan. Ne dovrebbero arrivare un'altra ventina dalle cessioni di Gaetano al Cagliari e Folorunsho alla Lazio, ma è chiaro che la differenza tra un mercato in profondo rosso e un mercato finanziariamente più equilibrato è legato alla cessione di Victor Osimhen. Il Napoli che fino a quindici giorni fa valutava il centravanti nigeriano 120/130 milioni di euro ha ora accettato l'offerta da 70 milioni dell'Al Ahli pur di liberarsi del bomber dello Scudetto, un passaggio che comunque non è bastato per definire l'operazione perché Osimhen in Arabia Saudita (almeno per il momento) non vuole andarci.
Detto che il Napoli poteva permettersi un calciomercato così importante visti gli ultimi bilanci in attivo, c'è da sottolineare il fatto che il club partenopeo - per assecondare il suo allenatore, per tornare subito in alto dopo un'annata disastrosa - abbia deciso di puntare tutte le sue fiches su questa estate. Ha messo in conto anche spese che non sono investimenti pur di tornare immediatamente competitivo e sa che ritroverà la quadra economica tra qualche mese solo se si realizzeranno due condizioni: la cessione di Osimhen, l'immediato ritorno in Champions League. Non dovessero realizzarsi, dovrà prepararsi a un'estate 2025 di ridimensionamento in cui sarà costretto a vendere anche chi non vuole vendere, soprattutto Kvicha Kvaratskhelia.
Più del Napoli fino a questo momento ha speso la Juventus. Il club bianconero per mettere sotto contratto Douglas Luiz, Khéphren Thuram, Juan Cabal, Nico Gonzalez, Pierre Kalulu, Francisco Conceicao e Michele Di Gregorio ha abbondantemente superato quota 100 milioni di euro per i soli cartellini. A differenza del Napoli, però, Cristiano Giuntoli è in buona parte rientrato infilando tutta una serie di cessioni di calciatori che anche grazie al passaggio in Next Gen hanno poi raggiunto importanti valutazioni di mercato. Da Soulè a Huijsen, da Iling-junior a Barrenechea passando per De Winter. Poi Kean e Kaio Jorge. La Juventus s'è assicurata circa 90 milioni di euro cedendo giocatori che non rientravano nel progetto semplicemente attingendo a piene mani dal lavoro svolto negli ultimi anni dalla Next Gen. Un'incredibile risorsa finanziaria, l'ennesimo motivo che dovrebbe spingere i top club italiani a puntare forte sulle seconde squadre (e invece fin qui non è così). L'ennesimo, ma non l'unico perché Fagioli, Mbangula e Savona sono risorse tecniche che in attesa del completamento della rosa fanno più che comodo a Thiago Motta e ieri hanno fatto la differenza contro l'Hellas.
Tra un McTominay e un Koopmeiners, tra un Gilmour e un Sancho in prestito oneroso, Napoli e Juventus sabato mattina dovrebbero ritrovarsi ad aver speso sul calciomercato grossomodo una cifra simile, in entrambi i casi superiore ai 150 milioni di euro e con un disavanzo di 60-70 milioni tra entrate e uscite. Ma se da un lato questo disavanzo è certo perché già sono state definite cessioni per 90 milioni, dall'altro tutto dipenderà dalla cessione di Victor Osimhen, il bomber dello Scudetto che un anno fa valeva 200 milioni, due settimane fa 130 e ora 70...