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Gabrielloni si racconta: "Mi sento un leader, a Como sto bene, tra i miei idoli ci sono..."TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 15:00Focus
di Domenico Fabbricini
per Tuttocalciocomo.it

Gabrielloni si racconta: "Mi sento un leader, a Como sto bene, tra i miei idoli ci sono..."

L'attaccante del Como Alessandro Gabrielloni ha rilasciato oggi un'intervista a SportWeek. Ecco alcuni passaggi: "Sono uno che non si accontenta mai, anche quando gioco bene cerco sempre un difetto su cui migliorare. Sono orgoglioso di quanto fatto finora ma appunto dico anche che avrei potuto fare meglio. Mi piace guidare i compagni, dargli consigli, mi sento un leader. C'era un periodo in cui pensavo solo a me stesso come ogni attaccante, oggi penso che un gol in più o in meno cambia poco, conta la squadra. Vedi contro la Roma, avevo già segnato il mio primo gol, potevo fare il 2-0 ma ho preferito passarla a Nico Paz e far esultare anche lui.

Quando ho capito che le cose a Como stavano cambiando? Dopo la promozione in B, ho visto la società fare decisi passi avanti e lì ho capito che la A sarebbe stata solo questione di tempo".

Poi l'intervista spazia tra la vita privata, la famiglia, gli studi di Economia, gli inizi in serie C ("in queste categorie non diventi ricco, al massimo compri casa, niente di che") e gli idoli: "Mi ispiro a Del Piero, da bambino ero juventino e ancora ora lo guardo in tv. Chi mi ha impressionato di più? Thuram dell'Inter, ha una forza fisica incedibile, sembra non faccia fatica".

L'affetto dei tifosi: “Al primo anno di B giravano tante voci su una mia partenza. A Bormio, nel ritiro precampionato, prima di un’amichevole i tifosi mi chiedono di avvicinarmi: “Sappi che noi avremo sempre rispetto per te, qualsiasi decisione prenderai. Sarai sempre uno dei nostri”. Parole che mi fecero molto piacere. A Como mi sento a casa, la città non è troppo grande, la gente di lascia vivere comunque vada in campo".

Su Fabregas: "Sapevo che avrebbe voluto fare l’allenatore. La sua mano si vede, l’identità che ci ha dato: siamo una squadra che vuole arrivare al risultato attraverso il gioco. Cosa mi chiede? Di aiutarlo un po’ nella gestione dello spogliatoio. E di fare gol quando gioco”.